Hayden Panettiere , sarà Amanda Knox in Tv, è Claire Bennet una ragazza pon pon texana nel telefilm Heroes.
Il suo alter ego ha dei poteri che grida Save the Cheerleader , Save The World prima di lanciarsi di un ponte o buttarsi nel fuoco. Questo solo perché le cheerleader sono patrimonio nazionale americano insieme alle anatre di Central Park e Hot dog.
In Europa è un'altra storia. Lo sanno bene le dodici ragazze di All Star Milano Cheerleaders ,squadra meneghina nata un anno fa. Prima abbinata ad una squadra di Football Americano , ma da settembre con team diversi , queste ragazze sono riuscite ad applicare atmosfere e tecniche delle squadre Usa.
Di soldi non se ne parla, quindi per loro è il risvolto amicale la molla che l’ha fatte iniziare. Lo spiega Maria Famà, detta Stella Stellina, 40 anni ( ma ne dimostra 20 in meno) “Ho scoperto le All Star su Facebook. Ho trovato un metodo divertente per rimanere in forma e soprattutto tante amiche”.
Nonostante le poche squadre presenti in Italia , è già nata una Federazione : la Ficad. Il presidente, Riccardo Cavaliere, ha in programma di introdurre la disciplina nelle scuole.
Per Jennifer Lechner, una norvegese in Italia, essere cheerleader è una doppia sfida “Ho cominciato a scuola nel mio liceo di Bergen. Poi, arrivata a Milano , mi sono detta : perché non provarci anche qui?”. Jennifer è l’allenatrice delle All Star “Vorremo diffondere un’immagine nuova delle cheerleaders: non sono le ragazze sceme e sopra le righe dei film americani. E’ un vero sport , molto sano. Certo siamo carine. Ma è una caratteristica richiesta anche a pattinatrici e danzatrici. Trovatene una cicciottella e bassa”.
L’aspetto sexy della disciplina esiste , e negli Usa se ne sono accorti : il Parlamento texano sta approntando una severa legge per smorzare la vocazione voyeuristica delle nuove leve di pon pon per coreografie troppo hard. In America giornali importanti riportano notizie su sesso , droghe e bullismo nel mondo delle cheerleader.
Ma in Italia è diverso , niente esasperazioni. Un altro mondo rispetto agli Usa , dove scandalo dopo scandalo l’immagine delle cheerleader è offuscato.
Questo “sport” è nato maschile alla fine dell’Ottocento grazie all’idea dello studente Johnny Campbell, di Princeton. Solo negli Anni Venti con l’arrivo delle donne tutto è cambiato. Soprattutto in negativo.
Naomi Wolf scrisse nel ’97 un saggio “Siamo tutte pon pon girls” : “IL fallimento della liberazione femminile? L’esistenza delle ragazze pon pon , simbolo puritano della dicotomia mai risolta tra sante e puttane. Al liceo avevo una compagna. Dinah : era la più bella e spigliata nel gruppo. Il suo nome il più scarabocchiato nel gabinetto dei maschi. Venne scartata al concorso per cheerleader , e a quel punto bollata come bad girl”.
In Italia e per le All Stars il cheerleading non è una disciplina anti-femminista. Solo voglia di divertirsi.
Magazine Società
LE CHEERLEADER IN ITALIA è SOLO DIVERTIMENTO, NIENTE A CHE FARE CON QUELLE AMERICANE
Creato il 22 settembre 2010 da MadyurPossono interessarti anche questi articoli :
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COMMENTI (4)
Inviato il 25 novembre a 09:48
grazie Milano 100 (jenny L.A.) per la tua testimonianza.
ci puoi trovare su facebook http://www.facebook.com/pages/Fisac-gym/137520576286417
Inviato il 24 novembre a 21:52
Vorrei anche sottolineare una cosa molto ma molto importante! quando andate a chiedere per un corso di ballo e vi viene detto il prezzo per pratticarlo di solito non e' più di quanto ci si aspetta ma con questa .ederazione la .icad ci promettono il cielo con niente, peccato che poi quando ci ingaggiano per qlche SPETTACOLO il guadagno e' tutto per loro, xche gente funziona così, ti promottono di farti diventare una CHEERLEADER "con aiuto di gente sperta" per poi ingaggiare la tua squadra in queste manifestazioni dove tu guadagni "fama o riconoscenza" ma loro ci guadagnano SOLDI E CHE BEI SOLDINI....... Gente, aprite gli occhi se volete pratticare questo sport non aspettatevi il palcoscenico, pubblico nemmeno soldi, cercatevi una squadra che vi possa garantire quello che veramente vi serve per farlo che e' poco un posto sicuro e tanta voglia d'imparare, credetemi non si diventa CHEERLEADER dalla mattiana alla sera, ci vuole tanto lavoro e voglia di fare, se invece vi interessa fare la VELINA e vi piace essere sfrutate allora penso che questa .ederazione fà per voi !! Jenny L.A (USA).
Inviato il 23 novembre a 10:55
prima di tutto, parlare di pom pon (e non pon pon) girls è TOTALMENTE DIVERSO dal parlare di cheerleader... è normale che si veda il cheerleading come qualcosa di poco valore (sportivo e sociale) se si guardano delle squadre che di cheerleading non hanno proprio nulla, se non il nome (datogli a caso). in america una cheerleader, al contrario di quello che dice quest'articolo per pura ignoranza, è un esempio per tutta la comunità! un- una cheerleader non beve, non fuma, deve avere SEMPRE un comportamento impeccabile! e questo non è uno stereotipo che ho deciso di scrivere per divertirmi, ma è il regolamento del cheerleading! leggete un qualsiasi contratto che un atleta deve firmare prima di entrare in una squadra! se ci sono dei comportamenti negativi, droga, fumo o alcol, la ragazza o il ragazzo è fuori dalla squadra! in america non c'è nessuno stereotipo negativo, è solo che in italia ci si basa su "heroes" o su "glee".. da dei giornalisti ci si aspetta che si informino profondamente, e non in modo superficiale. fate un giro su "Varsity TV" (un sito dedicato al mondo del cheerleading) troverede decine di raccolte fondi per i più sfortunati, gruppi di ragazzi che fanno volontariato (c'è anche una settimana all'anno dedicato all'aiuto dei disabili); le attività socialmente utili sono all'ordine del giorno! e poi si deve parlare dei cheerleaders, non DELLE cheerleaders.. sono un ragazzo e questo sport è uno dei miei più grandi amori! andate a fondo, cercate di capire la profondità di un allenamento, dove la squadra è fondamentale, dove se manca un solo componente la piramide non si puo fare... provate a guardare il legame che si instaura fra i componenti di un team, si diventa una famiglia! si suda insieme, si fatica insieme, si piange, si perde e si vince insieme! non guardate le gonne, guardate le piramidi e i salti mortali!
ps: per quanto riguarda le ragazze texane che sono state obbligate a essere meno provocanti, quelle non erano cheerleaders! erano show girls! sia chiaro!!! le cheerleaders non sono le Jacksonville Jaguars, le miami dolphins o le Dallas Cowboys... informatevi
Inviato il 23 novembre a 09:47
La Ficad non è l'unica federazione italiana cheerleader, ma è sicuramente l'unica a non essere riconosciuta dalla ICU (international Cheer Union), al contrario della Fisac-italia per la quale fare cheer non è solo mero divertimento ma prima di tutto uno sport e non semplicemente un palcoscenico per mettersi in mostra al pari di tante trasmissioni televisive. Chissà se il presidente di .icad (togliamo pure la F di federazione, almeno per ora non serve!) si è già prodigato per un futuro Televoto delle sue Cheerleader. C.M.