“Così si riprendono i cattivi…”
“Certo!”
“E anche buoni, naturalmente.”
“Male non fare paura non avere!”
“Appunto, per cui se per caso ti dovessero
riprendere durante un qualsiasi momento della tua quotidianità non ti darebbe
fastidio. In fondo è per la tua sicurezza, no?”
“Beh, ecco…”
“Del resto, con i tempi che corrono un po’ di
sicurezza in più in cambio di un po’ di privacy. Non è che ti venga chiesto
tanto.”
“Ma a te non da fastidio?
“Sai com’è, la prima violazione della mia privacy
è avvenuta all’età di 8 anni e da allora nulla è stato come prima…”
“8 anni?! Ma è stato quasi 40 anni fa! Non c’era
nulla della tecnologia che ci circonda oggi! Cosa cavolo stai dicendo?!”
“Non ci sarà stata la tecnologia ma c’era mia
sorella che con un mini cacciavite scassinò il lucchetto del mio diario dalla copertina di velluto rosso e tutte
le emozioni fino ad allora vissute non ebbero più privacy. Come se non bastasse la scorsa
settimana, nell’ambulatorio dove ero andata a fare delle analisi, l’infermiera
per chiamarmi prima gridò un numero, poi il mio nome e infine la patologia per la
quale ero lì. Con queste premesse nessuna ricetta della salama da sugo sarà al sicuro.”
“Non c’è soddisfazione a parlare con te!”
“Tieni, rilassati assaggiando questi dolcini e leggendo questo libro. L’ho
acquistato in un mercatino dell’usato in una sagra parrocchiale. E’ “1924” di
Geroge Orwell, un tipo che aveva già capito tutto.”
Procedimento Lavare, mondare e denocciolare le ciliegie. In una terrina sbattere l’uovo con 80 gr di zucchero ed un pizzico di sale; unire la farina setacciata con il lievito e lavorare il composto per far amalgamare bene il tutto. Unire un po’ alla volta il latte a temperatura ambiente fino ad ottenere un composto fluido e per ultimo unire le ciliegie. Imburrare delle pirofile monoporzione, versare il composto, livellare la superficie con una spatola, distribuire lo zucchero rimasto e cucinare nel forno già caldo a 160° per circa 35' o fino a quando la superficie non sarà dorata. Lasciar raffreddare e servire.