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Le cocciniglie del Parlamento

Da Casarrubea
cocciniglie

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Si sono infilati nel Parlamento e piuttosto che apportarvi una ventata d’aria nuova,  e “aprirlo come una scatoletta di tonno”, hanno cominciato a rosicchiarlo  come le tarme, non facendo nulla, ma fregandosi ogni mese i soldi nostri. Dicono che si sono dimezzati gli stipendi, ma per quello che non fanno ci dovrebbero restituire indietro quello che hanno finora percepito, visto che non hanno fatto una beata minchia, e si sono dati questo comodo lavoretto di sputare su tutto quello che gli passa sotto il naso.

-Questo non ci piace- dicono.

-E questo non lo vogliamo.

- Questo è amaro.

-E questo fa schifo.

Sembrano bambini alle prese con la pappa della mamma. Non ce n’è una che gli vada bene. E adesso, dopo un paio di giorni di riflessione hanno scoperto che anche i saggi invitati da Napolitano ad aiutare l’uscita fuori dalla palude dell’Italia, sono la stessa cosa dei partiti, zavorra da bruciare nelle piazze o da predisporre per le innocue ghigliottine che dovrebbero essere allestite nelle pubbliche piazze, per preparare una nuova era. Quale? Forse quella della guerra civile. O forse quella degli internauti che con le loro virtuali scialuppe da cyberspazio navigano solitari nel mondo delle astrazioni e quando si incontrano, si aggregano come gli elementi della materia, dando origine ai corpi. Corpi che galleggiano nello spazio vuoto, si uniscono in un moto perenne, e fagocitano tutto quello che incontrano come i parassiti in agricoltura. Prolificano a migliaia e, quando attaccano una preda, come ben sanno i contadini, riescono a ricoprirla per intero, come sanno fare le cocciniglie che tanto somigliano al pepe nero. Le cocciniglie si aggrappano ai rami e alle foglie, ne succhiano la linfa e sono capaci in breve tempo di far morire una pianta.

Mi ricordano tanto i nuovio deputati e senatori del M5S. Sono stati eletti con promesse di grandi pulizie e di rivoluzionari cambiamenti, ma pare che abbiano in realtà la sindrome dell’impotenza. Pensano che tutto quello che hanno promesso di fare non sappiano come realmente si possa fare. E perciò piuttosto che ammettere la loro incapacità, fanno le zitelle vanitose, si fanno supplicare, e si comportano come le verginelle ingenue alle prese con i lupi mannari della politica. E intanto l’Italia cola a picco. Ma perché non dicono a qualcuno, magari ai loro confessori, visto che tutti sono inadeguati, almeno qual è la loro proposta di riforma elettorale o da dove pensano di tirare fuori i soldi per andare incontro ai disoccupati? Insomma, per favore, grillini, saltate in piedi nelle vostre camerate, il militare di turno ha già suonato l’alza bandiera, l’appello è stato chiamato e voi continuate a borbottare e a fare gli schifiltosi invece di rispondere all’appello e di cominciare a marciare. Ma siete stati morsi dalla mosca tze-tze?

GC


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