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LE COOP NELL’AFFARE SESTO. l’IMPRENDITORE LI VOLEVA NELL’AFFARE PER LA LORO VALENZA POLITICA NAZIONALE

Creato il 31 agosto 2011 da Madyur

Secondo le indagini nell’Affare Sesto c’erano presenti anche la cooperative . L’affare Sesto ricordiamo è la riqualificazione dell’ex area Falck a Sesto San Giovanni, in cui sembra che l’ex presidente della Provincia di Milano ha dato in mano a imprenditori che pagavano tangenti.

Filippo Penati, l’ex presidente e fino a nove mesi capo della segreteria politica politica di Bersani , è accusato di aver movimentato oltre 10 milioni di tangenti. Pasini , uno degli imprenditori coinvolti, ha raccontato le congetture tra Penati , il suo bracco destro Vimercati , il suo gruppo immobiliare e le cooperative bolognesi. I Pm di Monza interrogheranno Omer Degli Esposti , il vicepresidente del Consorzio cooperative costruttori (Ccc).

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Penati insieme a Vimercati, secondo l’accusa, proposero a Pasini a proporre l’opportunità che l’imprenditore acquisisse l’area. Un investimento importante , una superficie di 600 mila quadrati. I Pasini erano interessati alla proposta , soprattutto perché l’edilizia residenziale convenzionata poteva essere affidata alle coop.

Le coop dovevano diventare cessionarie dei 300 mila metri quadri dell’area. Omer Degli Esposti promise a Pasini di istituire un fondo destinato all’acquisto dell’area. Ma una promessa vana , perché le coop successivamente fecero intendere di non avere disponibilità per pagare. Ma Degli Esposti era convinto che l’ingresso delle coop era condizione indispensabile.

Il passo indietro delle cooperative mise in difficoltà Pasini. L’imprenditore chiese un aumento del finanziamento alla banca per sopperire al venir meno dei capitali delle coop. Secondo l’accusa Pasini liquidate a due consulenti indicati da Degli Esposti prima 4 fatture da 620 mila euro l’una , poi un altro milione di euro , per un totale di 3,5 milioni di euro. Una somma erogata per operazioni inesistenti. Pasini paga per compiacere la controparte politica nazionale.

Intanto l’ex assessore Di Leva e l’architetto Magni hanno negato ogni addebito di accusa. E’ stata interrogata anche Nicoletta Sostaro, responsabile unico dell’edilizia , indagata per corruzione. La donna racconta di aver preso 5000 euro dall’imprenditore Di Caterina per una pratica edilizia, ma di aver subito restituito il denaro. La donna ha anche riferito di una cena a Milano con Di Leva , Camozzi (Gruppo Zunino) e l’imprenditore delle bonifiche Grossi. Una cena interessante secondo i Pm.. Secondo Di Caterina cene finalizzate per trasformare il prezzo dell’area Falck, con la tangente pagata a Di Leva di 710 mila euro.


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