Magazine Cultura

Le cronache di Womwood

Creato il 30 aprile 2012 da Narratore @Narratore74
Le cronache di Womwood Formato: brossura Pagine: 144 Prezzo: 11,50 Lingua: Italiano Edizione: BD Edizioni Link per l'acquisto: Le cronache di Wormwood

Sinossi Danny è l'anticristo, il figlio del diavolo per antonomasia, e vive sulla Terra come un comune mortale, gestendo una Tv via cavo e producendo serial televisivi. Certo, l'apocalisse è sempre dietro l'angolo, e fra la chiesa che sembra diventata un giocattolo e il figlio di Dio che pare non ricordare più nulla del suo passato, di speranze ce ne sono poche. Ma Danny è diverso, e in compagnia del suo amico Jimmy, un coniglio parlante, cerca in tutti i modi di rispettare quell'unica, sacrosanta legge, che si è imposto fin dalla sua nascita: rimanere fuori dagli affari del padre e fregarsene di tutte le profezie o assurdità bibliche. Eh sì, Danny è così. Se ne fotte delle richieste provenienti dall'inferno e preferisce godersi la vita. Fino a quando gli sarà possibile...

Le cronache di Womwood

Impressioni Beh, difficile non rimanere stregati da questa graphic novel. Avevo avuto modo di conoscere Ennis e Burrows grazie a quel capolavoro che risponde al nome di Crossed, intuendo fin da subito che i due mi garbavano parecchio. Li sentivo vicini alle mie corde, al mio stile, e questo è la conferma delle mie sensazioni. Qui non abbiamo pandemie o infezioni di proporzioni planetarie, stavolta andiamo oltre, spingendoci anche nell'aldilà, in quell'inferno e quel paradiso che spesso nominiamo o vediamo in qualche film o libro. Ma non aspettatevi di trovare qualcosa di accogliente. No no... il personaggio di Danny è strutturato in maniera egregia, quasi perfetta, e insieme a Jimmy creano una delle coppie migliori dai tempi di Dylan e Groucho. Per non parlare di Jay, un Gesù rinato ma che, al contrario di duemila anni prima, si trova stavolta a dover combattere contro un nemico ben peggiore dei romani e le loro crocifissioni: il razzismo. E così si ritrova senza una parte di memoria, senza quei ricordi che gli direbbero chi è in realtà e quale sarebbe il suo scopo.

Le cronache di Womwood
Tutto è dissacrante, elevato a potenze che prima di aprire il volume non avevo nemmeno intuito. Un connubio, quello creato da Ennis, che prende tutti i cliché dell'apocalisse biblica e li rovescia, li mescola e li tratta come straccetti per la polvere, per poi riprenderli e servirceli con una sprezzante tranquillità e con violenta schiettezza. La chiesa, il diavolo, Dio stesso, ogni cellula di questa storia è esasperata fino all'eccesso (la prima scena in cui appare Papa Jacko ha dell'incredibile...) e, questo lo devo ammettere, non risulterà proprio gradevole per tutti.


Il tratto dei disegni è perfetto, nitido e colorato in maniera egregia, un classico esempio di come rendere un'idea al meglio. Certo, da Burrows non mi aspetto nulla di meno, però mi sono ritrovato a fissare alcune tavole di questo volume per parecchi minuti, cercando di carpirne i particolari, le sfumature e le metafore nascoste.
Ispirato, questo è l'aggettivo che mi salta agli occhi per primo, un grande lavoro da cui traspare la volontà di stupire, scioccare e stravolgere. Se siete religiosi convinti, se l'ironia pesante anche se riflessiva vi disturba, non avvicinatevi a questa opera. La trovereste solo disgustosa e non riuscireste ad apprezzarne la profondità. Con questo non voglio dire che non possiate capirla, ma quello che vi trovereste a leggere sarebbe davvero duro da digerire, anche per i palati più scafati.
Le cronache di Womwood
Se invece, come il sottoscritto, vi sentite liberi da catene morali, vincoli che v'impedirebbero di godere di questa storia, beh se siete così allora non potete farvelo scappare. Dire che ne vale la pena è riduttivo, considerato anche che alla fine i veri trionfatori sono sempre i giusti principi e quella nota di fondo che ci fa pensare che, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere. Di questa graphic novel, che vi ricordo è assolutamente autoconclusiva, ho scoperto che esistono ben due sequel. Il primo, dal sottotitolo Battaglia finale, è già uscito qui da noi, mentre il terzo è possibile recuperarlo, per ora, solo in inglese. Inutile dire che appena le mie finanze me lo permetteranno provvederò a colmare questa mancanza...

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines