di Giorgio Masiero*
*fisico
Qualche sabato fa aspettavo alla stazione il treno per Milano. Man mano che si avvicinava l’ora schedulata, sempre più gente giungeva, accalcandosi al binario. Finalmente arrivò il treno, puntuale una volta tanto – constatai soddisfatto. Fu l’arrivo della gente (evento A) a causare l’arrivo del treno (evento B)? O fu l’arrivo del treno (B) la causa dell’arrivo della gente (A)? Né l’uno né l’altro, ragionai: entrambi gli eventi accaddero sotto la spinta di una terza causa, l’orario ferroviario (C). C fu la causa dei due eventi “separati” A e B.
Un’altra correlazione mi aveva intrigato qualche tempo prima. Mia moglie mi dice un giorno che secondo un sondaggio organizzato dalla sua rivista preferita coloro che consultano più spesso astrologi e chiromanti vivono più a lungo. “Ma ci credi davvero?” le rispondo di botto. “Che cosa avrebbero gli astrologi? Uno speciale tipo di energia psichica che trasmettono ai loro clienti?! No, aspetta, forse è perché chi conosce il proprio futuro vive più felice e più sano!” E lei, fredda: “La cosa è presto detta. Le donne frequentano gli astrologi più degli uomini” e d’altra parte ”le donne vivono più degli uomini”. Tacqui basito.
La morale è che bisogna stare attenti con le correlazioni, prima di tirare conclusioni. Le correlazioni sono un tranello di cui nessuno è mai abbastanza avvertito ed anche chi per lavoro (in campo educativo o scientifico o manageriale o tecnologico) dovrebbe esserne vaccinato ci casca con facilità. Ho un amico ricercatore, biologo e matematico, grande conoscitore delle tecniche statistiche, che si è divertito a raccogliere alcune gustose conclusioni pseudo-scientifiche, tirate da una giustapposizione ingenua (o interessata o ideologica) di correlazioni, che hanno riempito pagine e pagine di quotate riviste peer review. I territori più esposti alle incursioni vanno dalla biologia all’ecologia, dalla finanza alle neuroscienze all’ufologia, per culminare nella madre delle madri delle correlazioni: quelle “segrete” del complottismo, per definizione infalsificabili, ma che fortunatamente si appalesano ad una schiera di eletti, i quali poi sentono il dovere di svelare il complotto a tutti.
Il punto è che, ogni volta che siamo in presenza di una correlazione regolare (e quindi presumibilmente non casuale) tra 2 eventi A e B, prima di saltare alla conclusione indotta dal nostro sistema di credenze, per es. che A sia causa di B, si deve valutare la possibilità a prima vista controintuitiva che B sia causa di A; e si deve valutare anche la possibilità che entrambi siano effetti di una terza causa C, e perfino che A e B siano 2 aspetti diversi dello stesso fenomeno D. La persona razionale si pone sempre nuove domande e valuta le ipotesi più disparate, anche se apparentemente assurde. “Che sta succedendo? posso immaginare altre possibilità? le potrei controllare e falsificare così da individuare le ipotesi più probabili o magari l’unica corretta?” Solo così possiamo discriminare la ricostruzione veridica dei fatti da una storiella appena verosimile.
Preso posto sul treno quel sabato, aprii il Corriere della Sera e iniziai canonicamente con la lettura dell’editoriale. Fin dalle prime parole questo mi sorprese perché consisteva di un articolo di Giovanni Sartori dedicato al clima. Donde la sorpresa? vi chiederete. Perché da non so quanti lustri, ogni 15 agosto di ogni anno che Dio manda in terra, il più blasonato quotidiano italiano riserva al prof. Sartori la colonna di apertura per una predica catastrofista sulle condizioni climatiche del pianeta. Che il giornalaio mi abbia rifilato la copia dello scorso 15 agosto? mi chiesi. Una rapida occhiata alla data del giornale mi rassicurò: no, era proprio la copia del 23 novembre. E che cosa scriveva Sartori? Forse per scarsità di argomenti più originali, il Nostro prendeva spunto dal ciclone abbattutosi sulle Filippine e dal diluvio che stava in quel momento colpendo la Sardegna, per dispiegare per l’ennesima volta il ragionamento che va ripetendo ogni anno a ferragosto: il clima terrestre si è gravissimamente deteriorato a causa del surriscaldamento globale, che è stato causato dall’incontrollato aumento demografico in Africa, in America Latina e in altri paesi sottosviluppati, che sono sotto l’influenza negativa della dottrina cattolica in tema di controllo delle nascite. È pertanto inutile (per non dire ipocrita) che “papa Francesco si limiti a carezzare molti bambini, stringere molte mani e a distribuire in piazza San Pietro la «Misericordina» che poi, aperta la scatolina, è un rosario”…
La catena causale sartoriana è quindi la seguente: Chiesa cattolica → Crescita demografica → Emissione anomala di CO2 → Surriscaldamento globale → Disastri ambientali. E se questa è l’anamnesi, la terapia è presto detta: la soluzione al problema di un “clima impazzito” e le ultime speranze di salvezza di un pianeta stremato passano per l’attivazione delle correlazioni opposte, cioè attraverso la liberazione delle masse ignoranti e superstiziose dei paesi sottosviluppati dall’influenza di una Chiesa cattolica da sempre contraria all’uso indiscriminato della pillola e attraverso una rigida politica statale di controllo delle nascite. Elementare, Watson! Ora, sorvolerò sulle sottintese implicazioni, non dico razzistiche, ma solo provinciali della visione euro-centrica di Sartori, nostalgico di un mondo che non c’è più: l’Asia, l’America Latina e l’Africa si sono da tempo emancipate economicamente e culturalmente da un’Europa occidentale declinante, cui il colonialismo e gli sconvolgimenti del secolo breve hanno tolto ogni scampolo di autorità morale. E mi fermerò alla pre-analisi statistica.
Nel discorso del Nostro, per quanto accattivante, tutta la catena di correlazioni è ingenua (o interessata o ideologica). Per cominciare, c’è davvero un processo “stabile” di riscaldamento globale o siamo piuttosto in presenza di un fenomeno climatico, in quanto tale per definizione variabile seppure su tempi lunghi? La domanda non è peregrina se si ricorda lo scandalo scoppiato nel 2009 all’IPCC (un’organizzazione ONU di monitoraggio del clima) che rivelò una manomissione sistematica dei dati da parte di alcuni membri poco “scientifici” e molto “politici”. E poi, ammesso il riscaldamento del clima (A), è esso causato da una sovra-emissione di anidride carbonica (B) di origine antropica (C), o piuttosto è l’emissione anomala di anidride carbonica (B) ad essere causata da un riscaldamento terrestre (A), a sua volta causato da altri fattori (C), per es. da fenomeni solari? Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento potrebbe leggere questo articolo (e relati) del prof. Enzo Pennetta, dove le questioni vengono affrontate sia al livello scientifico che di geopolitica globale.
Ancora, siamo sicuri che una forte crescita demografica in alcuni popoli sia correlata all’ignoranza, piuttosto che alla miseria e alla fame? E alla luce di dati più aggiornati, siamo informati che quasi tutti i paesi africani, latinoamericani ed asiatici hanno superato i tassi europei di crescita economica e si stanno anche stabilizzando in termini demografici, così da far cambiare per es. le politiche sulla natalità ad un paese come la Cina? E non sarà che il vero problema demografico del futuro non riguarda tanto il numero esorbitante delle nascite (dato che non ci si moltiplica più da nessuna parte “come conigli”), ma piuttosto il prolungamento dell’attesa di vita (in quanto non si muore più quasi ovunque “come mosche”)? E il prof. Sartori conosce veramente la posizione della Chiesa cattolica sulla natalità, il controllo delle nascite e più in generale per una ripartizione più equa delle risorse mondiali?
Quel sabato arrivai a Milano prima dell’orario previsto: che ci sia stata una correlazione positiva tra l’arrivo del treno in anticipo di 4 minuti e la predica del prof. Sartori in anticipo di 8 mesi?! Sorrisi, scendendo dal treno.