Le dichiarazioni di Mauri non convincono il giudice per le indagini preliminari.

di Giuseppe Parente
Il capitano della Lazio, Stefano Mauri, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, non ha fatto alcuna ammissione in relazione alle presunte partite combinate di Lazio Genoa e Lecce Lazio del campionato sportivo 2010-2011. 
Questo è quanto hanno riferito i legali del capitano della Lazio al termine dell’interrogatorio di mercoledì sera, durato ben due ore, davanti al giudice per le indagini preliminari di Cremona, Guido Salvini che indaga sulle scommesse nel calcio. 
Il capitano della Lazio, lunedì scorso è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed alla frode sportiva, è arrivato in tribunale a Cremona, a bordo di un furgone della Polizia Penitenziaria, con il viso coperto dal cappuccio di una felpa, di colore nero. Stefano Mauri, secondo gli avvocati, ha fornito una versione plausibile delle contestazioni che gli sono state fatte, ribadendo ancora una volta di non aver avuto alcun rapporto con il gruppo degli zingari. 
Secondo l’avvocato Matteo Melandri, non esiste niente che possa ricondurre il suo assistito ad Ilievski. Mauri non ha negato i contatti con Zamperini, calciatore arrestato che lo chiama in causa per la combine delle due partite Lazio Genoa e Lecce Lazio : ma ha fornito una versione diversa da quella contenuta nell’ordinanza. 
I contatti tra Mauri e Zamperini, sono contatti abituali, sostiene l’avvocato Melandri, in quanto si tratta di persone legate da un rapporto di amicizia, ma Mauri non conosceva nulla dell’attività di Zamperini collegata con il mondo delle scommesse truccate. Per quanto riguarda la storia della schede telefonica utilizzata da Stefano Mauri, ma intestata a Samantha Romano, il giocatore laziale ha spiegato di averla avuta da un amico, gestore di una agenzia di scommesse sportive, per poter tranquillamente scommettere sulle partite di basket. 
Una versione ritenuta poco credibile da parte degli inquirenti, e per questo motivo hanno intenzione di fare degli accertamenti per stabilire se Mauri ha raccontato la verità.

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