Le femministe ucraine Femen sono diventate universalmente note in particolare per aver recentemente segato e abbattuto una croce cristiana nel centro di Kiev dedicata alle vittime dello stalinismo, per solidarietà alle amiche Pussy Riot, le femministe russe che hanno fatto irruzione nella Cattedrale ortodossa di Mosca definendo il patriarca una “prostituta” (o un “cane” secondo altre traduzioni).
Nonostante usino il loro corpo come oggetto presentandosi in topless alle loro violente manifestazioni di intolleranza per chi non la pensa come loro, hanno trovato l’appoggio di tutte le associazioni femministe, anche italiane. Non si è ancora capito che purtroppo le Femen non fanno altro che confermare le opinioni di coloro che ritengono le donne dotate di minor intelligenza rispetto all’uomo, tanto che sono costrette ad usare le loro nudità per attirare l’attenzione pubblica.
Inoltre, la caratteristica di queste femministe è quella di essere fortemente antireligiose, in particolare anticristiane. Lo si è visto nella manifestazione di Kiev, lo si è visto recentemente a Notre Dame quando hanno manifestato gioia per l’annuncio della rinuncia la pontificato da parte di Benedetto XVI.
Una giornalista televisiva ucraina è riuscita in ogni caso ad infiltrarsi tra di loro scoprendo che tutte le azioni di protesta delle Femen vengono generosamente pagate, con una quota di circa 1.000 euro al giorno, comprensive di albergo, cibo, taxi e biglietti. In un’inchiesta francese, invece, si è scoperto che la portavoce francese delle Femen, Eloise Bouton è una prostituta molto rinomata negli ambienti parigini. Di giorno grida contro la donna usata come oggetto e di notte invece prostituisce il suo corpo per un migliaio di euro.
Un’altra accusa è arrivata recentemente dal Bild.de: l’organizzazione Femen compie atti razzisti e discriminatori nei confronti delle donne che vorrebbero aderire, scegliendo soltanto quelle con l’aspetto più “gradevole” e più “efficace” per sfondare lo schermo televisivo. In particolare le Femen accettano soltanto chi è giovane, magra e con capelli lunghi (le fotografie effettivamente confermano in linea generale), discriminando altre donne che chiedono di partecipare alle loro azioni femministe e lesive della dignità della donna.
Vogliamo davvero festeggiare il giorno della donna? Cominciamo smettendo di sostenere le femministe