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Le improbabili Brigate Rosse di Gaja Cenciarelli – recensione di Lucio Angelini

Creato il 23 giugno 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Nel confusissimo prologo (che essendo datato 9 aprile 2006 in realtà anticipa l’epilogo della vicenda) un improbabile drappello di quattro BR fuori tempo massimo ammazza la scorta del politico Chialastri, e forse anche il politico stesso (non si capisce ancora bene). Sono presenti in scena tale Margherita Scarabosio, figlia di un generale trucidato da brigatisti di migliore annata nel secolo precedente (il 12 gennaio 1986, come si preciserà più avanti) e suo fratello Massimiliano…

Un bel salto indietro nel tempo e inizia il romanzo. La studentessa Margherita fa i compiti anche per l’amato compagno di banco Pierfrancesco, che a detta della madre ricorda Marlon Brando da giovane (Cfr. “Ogni scarrafone è ‘bbello a mamma soia”). Più tardi, nel  parco del Valentino, Pierfrancesco ficca la lingua in bocca a Margherita, ma il preliminare è interrotto dall’arrivo di Massimiliano, che prima divide gli incauti limonatori a suon di pugni, poi grida a sua sorella:  “E tu, troia, vieni a casa con me”. Pierfrancesco torna a casa sanguinante, allunga la mano sul comodino e afferra – manco fosse il giovane Pierferdi Casini - una Bibbia. Boh. [...]

Leggi la recensione integrale sul blog Cazzeggi letterari di Lucio Angelini

A breve su queste pagine o altrove la mia recensione. – g.i.


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