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Le insidie dell’inquinamento atmosferico

Creato il 24 marzo 2015 da Allocco @allocco_info

Tra i vari tipi di inquinamento, quello atmosferico è certamente uno dei più insidiosi. In primis, la contaminazione dell’aria non rispetta il limite dei confini geografici esistenti fra le diverse Nazioni. Gli inquinanti atmosferici si diffondono per ogni dove, trasportati dalle correnti dei venti e la loro distribuzione è fortemente influenzata dalle condizioni meteorologiche del momento. Altro aspetto da non sottovalutare è che molte sostanze, che danneggiano la qualità dell’aria e che respiriamo sono incolori e per questo invisibili all’occhio umano. Sono proprio le loro microscopiche dimensioni a rendere così pericolose, per la salute umana queste particelle inquinanti, note come PM 10 e PM 2,5. Da un recente studio americano, condotto dal professor Lilian Calderón-Garcidueñas dell’università del Montana l’inquinamento delle grandi città può contribuire al futuro sviluppo di malattie del cervello, come il Parkinson e l’Alzheimer. Le particelle inquinanti infatti riescono a passare attraverso la membrana, che protegge il cervello. Considerazione ancora più inquietante, è che questo fenomeno si verifica anche nei bambini di sette anni. In questi soggetti si è evidenziata la produzione di anticorpi, che uccidono le cellule celebrali e quelle della barriera protettiva. Questo tipo di risposta autoimmune è stata scatenata proprio dall’azione negativa degli inquinanti atmosferici sul cervello. Lo studio condotto dal professor Lilian Calderón-Garcidueñas ha interessato 139 bambini che vivevano sia in città poco contaminate che in quella altamente inquinata, di Nuovo Messico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che riducendo i livelli di inquinanti atmosferici da 70 a 20 microgrammi per metro cubo, si potrebbe ridurre la mortalità legata all’inquinamento dell’aria del 15%.

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