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Le Italie a tavola. Cucinare un'emozione. Il contest.

Da Lacucinadiqb
Le Italie a tavola. Cucinare un'emozione. Il contest.Curiosamente – ma nemmeno poi tanto, a ben vedere – il cibo, la tavola, sono in qualche modo partecipi del processo unitario: scriveva infatti Cavour all’ambasciatore del regno di Piemonte a Parigi, il 26 luglio 1860, per annunciare che la Sicilia era stata occupata: “le arance sono già sulla nostra tavola e stiamo per mangiarle”. E riguardo allo sbarco sul continente, “per i maccheroni bisogna aspettare, poiché non sono ancora cotti”. La (non troppo ardita, almeno all’occhio moderno) doppia metafora è significativa: indica infatti l’identificazione di popolazioni e zone con un loro prodotto o piatto, che ci accompagneranno nel tempo – e con l’Unità, nei tempi moderni, tutti gli italiani diventeranno mangiamaccheroni…Ma c’era ancora molta strada da percorrere per arrivare a un’Unità, oltre che geopolitica, di lingua, di cultura, di cuore, di menti, e perché no di stomaco.Le Italie a tavola. Cucinare un'emozione. Il contest.Le Italie a tavola. Cucinare un'emozione. Il contest.Un percorso, quello dell’unità culinaria, che presenta diversi punti fermi. Lo sforzo di catalogazione dell’Artusi (anche se limitatamente alle ricette di qualche regione), il desiderio di innovazione e rivisitazione di Marchesi: in mezzo, lo sguardo femminile e femminista di Petronilla, e in posizione più defilata, che non metteva in discussione il ruolo femminile, ma lo esaltava in quelle che erano le sue qualità più “donnesche”, leggi casalinghe, Il Talismano della Felicità, Il Cucchiaio d’Argento e così via. E una serie di “manovratori” che hanno guidato alcune svolte importanti, da Mario Soldati a Luigi Veronelli (con Ave Ninchi), importanti innovatori del mezzo televisivo (che peraltro hanno anche portato ad alcune derive del cuoco in tv, purtroppo), a organizzatori visionari e numi tutelari come Carlin Petrini.
Le Italie a tavola. Cucinare un'emozione. Il contest.Le Italie a tavola. Cucinare un'emozione. Il contest.Un percorso che adesso è in larga parte compiuto – con tutti i limiti e le approssimazioni che questo comporta, dall’identificazione cui accennavamo prima dell’italiano con la pizza e gli spaghetti, alla disponibilità pressoché atemporale e ubiqua di panettoni zeppole fragole zucchine e altri dolci e piatti e frutta e verdure una volta legati alla stagionalità e alla località.
Ma ormai 150 anni sono passati: e cosa è rimasto, in ognuno di noi, della storia culinaria d’Italia? Non si tratta di una domanda retorica: è una curiosità reale, che abbiamo fatto diventare un contest: “Le Italie a tavola. Cucinare un’emozione” Sì, proprio una ‘gara’, come ce ne sono molte sul web – che parte dal dato storico – il 17 marzo si celebra il centocinquantenario dell’Unità d’Italia – per cercare cosa questa ricorrenza fa risuonare dentro di noi, proprio fra il cuore e lo stomaco.
Le Italie a tavola. Cucinare un'emozione. Il contest.E allora: che cosa - quale piatto, quale specialità – rappresenta secondo voi i 150 anni dell’Italia? Mandateci le vostre ricette, o quelle dei vostri nonni, o quelle che avete letto o assaggiato; mandateci i vostri piatti, i vostri vini, e spiegateci il perché della vostra scelta, raccontateci le vostre emozioni, spiegateci il vostro menu unitario, sia esso un trionfo di bianco-rosso-verde o una specialità regionale, un primo o un dolce - ma comunicateci la vostra emozione, magari anche abbinando a un piatto un vino, o, perché no, una bella canzone, un film. Un’emozione, appunto.
Le Italie a tavola. Cucinare un'emozione. Il contest.REGOLAMENTO: poche regole ma importanti!
1. Il contest è aperto a TUTTI, blogger e no, ovviamente.
2. Per partecipare: postate sul vostro blog la ricetta, corredata di foto, specificando che partecipate a Le Italie a Tavola. Cucinare un’emozione. Chi non avesse un blog può inviare ricetta e foto a [email protected]3. Esporre l'immagine qui sotto con il link del concorso su una delle colonne del vostro blog
Le Italie a tavola. Cucinare un emozione
commentando questo post, in modo tale che i link a tutte le ricette partecipanti possano essere aggiornati in tempo reale.


4. Il concorso si concluderà fre tre mesi, il 17 giugno 2011.
5. E la giuria? Lo staff di www.CibVs.com• Claudio De Min, giornalista enogastronomico de «Il Gazzettino» e ispettore della guida de Il Gambero Rosso• Uno chef ancora in via di definizione• Un enologo, anch’egli in via di definizioneEnrica Borsatto, "Zoe", musicofila, dj, organizzatrice di eventi di musica elettronica
6. And the winner is... I PREMI!I primi tre classificati riceveranno una “cesta” con dei prodotti davvero golosi che artigiani italiani del gusto hanno messo a disposizione e che vi illustreremo nei prossimi giorni.
Tutte le ricette partecipanti daranno vita ad un fantastico ricettario in forma pdf.

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