Le mani

La notizia è di due giorni fa e non è nemmeno di quelle che scaldano i cuori dei giovani rivoluzionari, sempre pronti quando l'appuntamento è grosso e crea hype social-politico ma poi lo vorremo lasciare un po' di tempo per pianificare il week-end a Londra o la serata nel locale giusto, diamine!
La Ducati di Borgo Panigale ha deciso di tagliare i dieci minuti di pausa, cinque prima di pranzo e cinque prima di fine giornata, che i lavoratori storicamente usano per lavare le mani. Ecco il punto a cui siamo arrivati, metalmeccanici che devono rivoltarsi per difendere un piccolo diritto, quello di uscire dalla fabbrica in cui hanno lavorato per otto ore con le mani pulite, magari una maglietta fresca o i capelli ravviati. Il punto in cui un'azienda che già si può definire di prestigio e che mira a mostrarsi "vincente" nel mondo, anche attraverso l'ingaggio di Valentino Rossi nel reparto corse, un'azienda che si affida al mero calcolo di denaro e minuti sottratti a persone che di denaro e minuti a disposizione ne hanno ben pochi. Posso solo immaginare l'orgoglio del "quadro" che, dopo mesi di studio su quest'idea, ha presentato i suoi calcoli all'amministratore delegato, ricevendo una bella pacca sulla spalla e magari una gratifica. Osservando le strategie delle aziende italiane sempre più mi convinco che l'economia si riduce alle vecchie quattro operazioni: addizione, moltiplicazione (per l'azienda), sottrazione e divisione (per i lavoratori). Il resto sono chiacchiere e cravatte improbabili.