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le mie cicatrici

Da Dony
Cito da uno dei tanti blog che esaltano l'anoressia riconoscendola come stile di vita e non come malattia:
"Se sei anoressica hai tanti vantaggi.Entri nei jeans skinny che ti piacciono tanto, anzi a volte ti stanno pure larghi.Le magliette non fanno mai difetto mostrando dei rotolini di ciccia.Anche d'estate non hai mai caldo.Le zanzare non ti pungono.Uno o due secondi al giorno sei felice della tua determinazione.Non hai altri pensieri tranne quello di contare le calorie assunte e quelle bruciate".Penso che presto mi tagliero' i capelli cortissimi.
Ogni volta che li lavo sono piu' quelli che restano attaccati alla spazzola che quelli che rimangono incollati al cranio.
Non che tagliarli corti serva a molto, forse solo ad abituarmi all'idea di averne sempre meno in testa.
Ci sono tanti altri segni lasciati dalla malattia e ben visibili sul mio corpo.
Le smagliature sulle gambe, conseguenze dell'effetto yo-yo a cui per anni ho sottoposto il mio fisico con il continuo saliscendi del peso.
La pelle perennemente secca del viso, e quella avvizzita sulle braccia e intorno alle ginocchia.
La parodontite diffusa di secondo grado, con le gengive infiammate e retratte che comportano il rischio di una perdita precoce dei miei denti.
Poi ci sono i segni invisibili, ma che fanno altrettanto male.
Giusto qualche sera fa' mi sono messa a riordinare uno scatolone in cui ammasso analisi del sangue, esami strumentali, consulenze specialistiche.
Volevo riorganizzare tutta la documentazione per categorie, e mi sono ritrovata con le mani nei capelli.
Sono passati 18 anni e qualche mese da quel lontano giorno in cui promisi a me stessa che avrei smesso di mangiare.
Con l'anoressia il peso scese in picchiata, e piu' riuscivo ad avere controllo su un bisogno fondamentale come quello del cibo, piu' mi sentivo invincibile.
Poi arrivo' la bulimia, e le cose cambiarono sempre in peggio.
A distanza di tutti questi anni, la sensazione di avere il mondo in pugno nemmeno me la ricordo piu'.
Ora in mano mi sono rimaste solo:
- gastriti ricorrenti, che sono un ricordino lasciato da anni di vomito autoindotto
- anemia, causata da uno scarso apporto di ferro e vitamine nella mia alimentazione
- ipotensione arteriosa, non supero mai i 90/60 mmHg; è anche vero che il mio organismo ci ha fatto l'abitudine e la tollera bene, ma quando si tratta di svolgere attivita' particolarmente faticose mi mette i bastoni tra le ruote
- ipopotassiemia, causata non solo dal vomito autoindotto ma anche dall'abuso di farmaci lassativi e diuretici
- sterilita', conseguenza dell'amenorrea che si è protratta a lungo negli anni; oggi che mangio di piu' il ciclo a volte ricompare, irregolarmente, ma le funzioni ovariche sono irrimediabilmente compromesse
- osteoporosi, fortunatamente ancora ferma al primo stadio, altra conseguenza dell'amenorrea.
E per completare l'elenco non possono mancare i disturbi neurologici di cui ho gia' ampiamente parlato qui, per cui evito di tornare una volta di piu' sull'argomento.
Sembra un bollettino di guerra.
Alcune di queste condizioni stanno migliorando e miglioreranno ancora con il tempo, se mi impegno a fare la brava.
Altre invece, per quanto brava io possa essere, sono irreversibili e tali me le devo tenere, tanto a parte recitare il Mea Culpa non c'è altro che io possa fare.
In ogni modo resto un caso irrecuperabile.
Perche' a tutti basta sbatterci il naso per capire di avere sbagliato ed evitare di perseverare nell'errore.
Ma a me no.
Io sbaglio, ne pago le conseguenze, conservo le ricevute di pagamento...eppure continuo a ripetere gli stessi sbagli, sempre.
L'unica cosa giusta è stato mettere nero su bianco cio' che veramente si ottiene scegliendo, se di scelta si puo' parlare, l'anoressia.
E non tutte le stronzate trascritte all'inizio di questo post, che sono un insulto e un'offesa per tutte le ragazze e le donne come me.
Le frasi riportate fanno parte di un video che girava su Youtube fino a poco tempo fa'.
Quel video è stato oscurato.
Sara' anche una goccia nel mare, ma finalmente si inizia a fare qualcosa.

le mie cicatrici

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