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Le molestie sessuali, all'Aid ma non solo.

Creato il 01 novembre 2012 da Baraem

E’ terminata religiosamente Martedi’ l’Aid el Adha, la piu’ grande festa religiosa per noi musulmani anche se da Lunedi’ la vita e’ ripresa, pigramente, dappertutto. Le banche e gli uffici pubblici hanno riaperto, cosi’ come i negozi e le varie attivita’. I giorni piu’ caotici della festa sono stati il primo ed il secondo, ovvero Venerdi’ e Sabato scorso. Gli egiziani ricchi ed i benestanti, si sono concessi vacanze sul Mar rosso, in Crociera sul Nilo o sulla costa mediterranea. Una grande fetta di popolazione, e’ rimasta a casa, con i parenti o con gli amici nei clubs privati della capitale. Il restante Popolo, quello meno abbiente, la maggioranza, dopo la preghiera dell’Aid che si svolge all’alba, si e' riversato nei giardini pubblici, nello zoo e nei vari ponti sul Nilo del Cairo. E’ stata letteralmente presa d’assalto la metropolitana, che nei giorni di festa lavora moltissimo, trasportando gli egiziani da un punto e l’altro della citta’. E’ bellissimo vedere i bambini orgogliosi dei loro nuovi abiti colorati, camminare per le strade consumando il coshary dalla scatola di plastica, tipica pietanza della festa. Gli egiziani pro Moubarak invece si sono recati, al penitenzario El Torah a portare fiori in regalo all’ex presidente detenuto.
A raccontarla cosi’, non e’ andata male. Tutti si sono divertiti, nelle loro possibilita’, trascorrendo momenti gioiosi all’aperto ed in famiglia. Sarebbe tutto bello se non ci fossero di mezzo i famigerati gruppi di ragazzini e ragazzi che proprio in questi giorni di festa girovagano tra i punti piu’ affollati del Cairo a molestare le ragazze giovani e le donne. Si aggirano in gruppi, toccando fondoschiena e seni, molestando verbalmente le ragazze, seguendole se possibile, spintonandole e strusciandocisi addosso. Uno spettacolo tremendamente triste. E questi fatti, che sono purtroppo parte della quotidianeita’ della vita pubblica egiziana, aumentano vertiginosamente durante le festivita’. Forse perche’ c’e’ piu’ gente per la strada, ci sono piu’ ragazze, c’e’ la folla che “copre” e permette di sparire all’occorrenza, a differenza dei giorni normali.
Le molestie sessuali al Cairo sono un vero e proprio problema pubblico ma credo che le "radici" di questi atti che non avvenivano in maniera cosi' massiccia fino 40 anni fa vanno ricercati nella dimensione sociale di queste persone.
Ma chi sono i molestatori? (Quelli "di strada", non quelli dei posti di lavoro che possiamo definire una piaga, a differenza, globale) I molestatori sono al 95% ragazzi o uomini poveri, facenti parte delle classi sociali piu’ basse del Paese, dove un uomo non riesce a sposarsi prima di aver compiuto almeno 35-40 anni. A causa della disoccupazione, dei stipendi bassissimi, i ragazzi impiegano tantissimi anni a mettere da parte i soldi necessari ad un matrimonio. Perche’ qui, sposarsi, sopratutto nelle classi piu’ povere e’ costoso. Serve una dote, in oro. Serve un’appartamento possibilmente di proprieta’. Servono soldi per arredare la casa, comprare gli elettrodomestici e l’abito da sposa della moglie. Senza tutto questo e’ impensabile chiedere la mano di una donna e sposarla. Cosi’ le cose vanno per le lunghe, gli uomini arrivano alla soglia dei 40 anni ancora celibi, senza aver avuto rapporti sessuali se non casuali a pagamento, stressati e frustrati.  La rassegnazione va ad unirsi all’impossibilita’ di avere un rapporto fisico ed umano con una donna, trasformandola agli occhi di queste persone in una preda.
Cosi' un uomo si trasforma in molestatore continuando ad esserlo anche dopo sposato, ormai per abitudine, o da ragazzo, seguendo le orme e l'esempio dei piu’ grandi.
Le molestie avvengono al 90% sui mezzi pubblici, sui minibus, dove le persone stanno appiccicate tra loro a causa del poco spazio, favorendo i molestatori. O nelle metropolitane, alle fermate dei mezzi pubblici, nei giardini e nei luoghi affollati. Difficilmente, anzi quasi mai, un molestatore agisce in un centro commerciale, in un ristorante, in un fast food, in un club. Questo perche’ sono luoghi prima di tutto piu' controllati e secondo che loro in primis non frequentano in quanto facenti parte di una classe sociale inferiore.
Il disgusto che si prova a venir toccate in maniera fugace ma pressante, e’ indescrivibile. Da quando sono arrivata nel 97 ad oggi, saro’ stata molestata non meno di 100 volte. Per un periodo usai le spille che fermano il mio velo per pizzicare le mani e le dita di questi uomini, perche’ purtroppo, cio’ che peggiora questa situazione e’ l’indifferenza. Bisogna farsi giustizia da soli, perche’ se sei molestata per la strada e chiami aiuto o denunci la cosa, stai certa che piu’ della meta’ dei presenti non correra’ in tuo aiuto. La cosa spregevole infatti, e’ l’indifferenza e la colpevolezza che i presenti riescono quasi sempre a far ricadere sulle donne. In qualunque caso, sia lei senza velo o con il velo o addirittura con il niqab (il velo che lascia scoperti solo gli occhi), per i presenti e’ lei a sbagliare. Ma non solo. A dar man forte e colpevolizzare le donne ci si mettono anche altre donne, rendendo quindi inutile per una ragazza, pensare di gridare o denunciare una molestia. Il maschilismo presente nelle donne delle classi piu’ povere e’ sconcertante. Pur di ricevere benevolenza e considerazione, queste donne cancellano la loro identita’ dimenticandosi di essere esse stesse donne e di meritare comunque, e sempre, rispetto.
Conosco ragazze che non sono mai state molestate in Egitto, neanche una volta. Questo perche’ non hanno mai preso un minibus o la metropolitana, hanno sempre girato in auto e non frequentano luoghi “della gente povera”, non passeggiano sui  ponti sul Nilo dove si mettono a tubare le coppiette senza un soldo, le strade ed i giardini affollati della festa, o i quartieri piu’ poveri. 
Le altre ragazze, invece, che non sono cosi’ fortunate, vengono molestate almeno 1 volta a settimana, in uno di questi luoghi. Fino ad 8 anni fa, prima di sposarmi, anche io giravo solo in mezzi pubblici, in metropolitana, andavo nei quartieri popolari e nelle zone piu’ povere e venivo regolarmente molestata. Nonostante questo, nonostante le manate sul sedere, le parole pesanti e le volgarita’, ho continuato a girare tra quei quartieri consapevole che questi uomini, come tutti gli egiziani che vivono nelle baraccopoli e nelle zone dimenticate di questa citta’ sono solo vittime di una societa’ sbagliata dove ancora non hanno trovato il loro posto e dove forse, in questa maniera e con questi presupposti, non lo troveranno mai. E' comunque possibile segnalare una molestia sul sito HARRASSMENT MAP, dove vengono riportati in tempo reale i luoghi dove e' avvenuta una molestia  oppure chiamare uno dei numeri verdi messi a disposizione. Anche se piccoli, questi sono passi importanti verso una sensibilizzazione generale e popolare. Anche se sono certa che i fatti segnalati sono di gran lunga minori di quelli effettivi. Le molestie sono una piega sopratutto cairota, e nei giorni passati della festa, sono stati segnalati piu’ di 700 casi. Il Presidente Morsi ha incaricato il Ministro degli interni di aprire un’inchiesta al riguardo, ma personalmente sono convinta che finche’ ci sara’ poverta’ e netta disigualianza sociale tra la gente questi atti non cesseranno di esistere. E neanche una legge potrebbe fermare queste azioni, che sono purtroppo radicate nella mentalita’ della gente piu’ povera.
Bisognerebbe rieducare gli uomini al rispetto incondizionato verso le donne, e bisognerebbe iniziare a farlo nelle mura di casa o nei banchi di scuola, ma purtroppo, nei ceti piu' poveri, sono proprio i molestatori a dare l'esempio agli altri ragazzi.
Qui la poverta fa sinonimo con ignoranza e l’ignoranza e’ la causa indiscussa di tutto questo.
Le molestie sessuali, all'Aid ma non solo.




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