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Ho un rapporto strano con le ore della notte. Le amo e le odio.
Le amo quando sono stanca morta e ho il desiderio di farmi una dormita obesa, le odio quando non ho sonno e vorrei che fosse già giorno.
Una cosa che però non capirò mai completamente, è il motivo per cui proprio di notte mi venga l'ispirazione per scrivere. Anche per questo amo la sera.
Quando non sono stanca e le mie mani scorrono veloci sulla tastiera del computer, allora sì che sarà una notte quasi perfetta, di quelle che piacciono a me.
Ed è ciò che mi è capitato circa 9 ore fa. Erano le una passate e non riuscivo a smettere di scrivere nonostante gli occhi cominciassero a crollare.Mi è balenata un'idea su un nuovo ciclo di racconti che potrei sviluppare.
Ho deciso di prendere alcuni miei ricordi e di "romanzarli", come se fossero delle memorie che compongono le pagine del libro della mia vita. E le chiamerò Ricordanze, titolo scelto appositamente per citare un certo Giacomo Leopardi, uno dei poeti che amo di più. Non avranno un ordine cronologico, saranno momenti di vita presi un po' a caso e un po' per ispirazione.
Mi si è accesa la lampadina mentre ieri pomeriggio ero a casa di mia nonna.
Quelle stanze trasudano ricordi e ho pensato che sarei potuta partire proprio da lì, raccontando qualcosa di mio come se fosse parte di un romanzo.
Lo so che è un'idea un po' contorta, ma forse capirete meglio quando pubblicherò la prima ricordanza. E' un altro modo per me per fare pratica, e per sviluppare sempre di più la scrittura, cosa che adoro a dismisura.
Così ieri sera ho passato quasi 3 ore scrivendo e cancellando, riscrivendo e meditando. Si vede che il silenzio e la pace della notte aiutano il mio cervello a riflettere, e mi sento più tranquilla.
Presto pubblicherò la prima pagina, appena avrò finito di perfezionarla. Ah, ovviamente sarà un lavoro che dedicherò nel tempo libero e saltuariamente.
Nel frattempo state sicuri che scriverò anche qualche altra cavolata.
Giulia
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