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"LE PERSONE NON FANNO I VIAGGI, SONO I VIAGGI CHE FANNO LE PERSONE". Cronaca di una giornata a casa di Paulina - Parte seconda

Da Marcellogaletti

(SEGUE) Torniamo a casa dopo avere ancora visto scuole chiese e ospedali del villaggio. Ora ci sono tutte le sorelle di Rose: Mary, Judith, Justine. Regina è morta anni fa in un incidente di autobus, morirono 64 persone quando il bus si scontrò con una cisterna (della sicurezza stradale parlerò poi), e Josephine da un paio di anni è sepolta nel giardino, a pochi metri dalla casa, in mezzo agli alberi. 
Il pranzo è pronto ma io non ho tanta fame, sono assatanato dalla voglia di fare foto in maniera impellente, non mi posso perdere nulla. Non è certo l’ideale, preferirei prima che le persone si abituassero a me, e poi iniziare con calma a scattare, ma il tempo non c’è. E loro stessi, soprattutto i bambini, sono i primi a mettersi in posa, per poi correre da me a guardare il risultato. Spicca il comportamento delle tre bambine europee, impegnate nella solita lotta per il possesso delle cose, con relativi capricci, fatto che qui risulta particolarmente evidente, e che mi fa riflettere di brutto. Arriva l’impianto per la musica, ma non lo si accende subito altrimenti tutto il villaggio verrebbe a curiosare ed occorrerebbe dare da mangiare a tutti. 
 
Sono seduto in modo tale da avere di fronte la casa dei vicini, i bambini giocano in terra con dei bastoni, un paio di donne sono sdraiate sotto la tettoia, la capra fa la capra, Noa corre avanti e indietro tra la stuoia dove mangiamo e la capra stessa che lei accarezza, per poi scappare verso di noi. I bambini e le donne della casa la guardano straniti. E’ come se avessi davanti un quadro, ma è anche un’inquadratura di grande povertà. 
 
Qui non c’è quasi traccia di uomini. Luca racconta che quasi nessuna coppia resta insieme per la vita, è molto frequente che le madri restino da sole con i figli. Alle donne di famiglia è successo lo stesso. Ogni sorella di Rose è sola con i proprio bambini. Mia cognata dice a Moni “qui non esistono uomini buoni...”. 
 
Finito di mangiare parte la musica, fortissima, ogni tanto un pezzo di country (?!), l'ultimo genere musicale che mi sarei aspettato di sentire qui. Iniziano le danze di donne e bambini, ce ne sono un paio spettacolari, una cugina di Malaika in particolare, sembra che non abbia fatto altro nella vita. Noa si addormenta e passa le successive due ore sul divano di Paulina, a pochi metri dalle casse che sputano milioni di decibel, Blanca è scazzata perché vorrebbe andare, io faccio foto, Moni balla, Rose socializza con famiglia e vicini. Luca dorme con sua nipote. 
Ad un certo punto del pomeriggio Rose e le sue sorelle sono in una stanza da letto, Judith si è sciolta, è riuscita a mangiare, prima non ci riusciva, tale era la gioia di avere Rose qui. La luce entra dalla piccola finestra. Paulina ha in braccio un nipote, e guarda verso la finestra. Arriva anche Moni che si siede in mezzo a loro, proprio nel posto dove la luce illumina di più. La foto sembra un quadro, Moni una madonna. 
 
 
Per tutto il pomeriggio la cucina alimenta decine e decine di persone (soprattutto bambini) e dal dopo pranzo in poi compaiono le birre che gli adulti si gargarizzano volentieri. E’ una festasa. Arrivano le sorelle di Paulina, più o meno vecchiette, non me ne sfugge una, almeno un paio sono bellissime.
 
 
  
 Ad un certo punto Moni si mette sulla porta di casa e distribuisce caramelle, in un attimo la voce corre e si forma la classica fila, gli ultimi si accontentano del sacchetto o di picchiare chi è riuscito ad avere il dolcetto dalla donna Musungu. E' l’unico momento in cui vedo volare qualche spintone o parola decisa fra i bambini. Sarà un caso? Penso di no e, a dirla tutta, non mi piace.  
Di fronte casa si fermano in tanti a guardare, ad ascoltare la musica, a osservare i Musungu (che siamo noi). Quando ripartiamo una piccola folla si raduna per salutarci. Che flash questo posto, questa giornata.
Così si che è viaggio. Così si, che mi piace.
Dopo la doccia serale, con massiccia produzione di fango dai nostri corpi di bianchi, passiamo la serata in un locale con musica a palla e partita di Premiere League in diretta (i locali fanno il tifo, ed esultano ogni volta che si segna un gol). Noi ci siamo andati per mangiare, ma il posto è più dedicato ai liquidi che ai solidi. Dopo un'attesa infinita arriva la pappa, e possiamo andare a nanna. Rose torna a notte fonda, dopo supplemento di festasa con il papà e le sorelle.

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