Primarie di coalizione come a Milano. Alla fine il Partito Democratico ha deciso per allargare la rosa di candidati anche ai partiti del centrosinistra. La data scelta è domenica 13 novembre. Ma la decisione, presa dopo l’ennesima riunione, ha ancora molti punti interrogativi e nodi da sciogliere. La coalizione è già divisa: l’UDC corre da sola con Giovanni Barosini; Renato Kovacic, l’ultimo comunista rimasto ad Alessandria, fa per sé (salvo ripensamenti). L’Italia dei Valori, in tempi non sospetti, aveva manifestato il suo disappunto sulla “pre-gara” elettorale. Ora però sembra abbia accettato a denti stretti. I Moderati non hanno intenzione di presentare un candidato loro. All’interno del PD, poi, la situazione è tutt’altro che semplice. Corrado Parise potrebbe decidere di candidarsi e basta, fuori dal partito. Altri nomi, oltre a Mauro Buzzi, non ce ne sono.
Rita Rossa ha ufficializzato la sua candidatura. Ha scelto di farlo pubblicamente, di fronte al Teatro comunale chiuso da quasi un anno, simbolo del malgoverno locale. “Oggi per me inizia un’avventura straordinaria verso il futuro”, esordisce di fronte ad una folla di generazioni di centrosinistra (dalla senatrice Carla Nespolo, ai giovani Diego Malagrino e Lodovico Como). E’ emozionata, legge inizialmete i fogli vergati a mano, ma poi parla a braccio, suscitando una decina di applausi quando parla di rinnovamento, bilanci trasparenti, riduzione delle partecipate e dei pochi fatti concreti compiuti dall’attuale sindaco, che non chiama mai per nome, ma lo addita come responsabile del “depauperamento” della città.
Già da lunedì Rita Rossa sarà nelle piazze e nei luoghidi ritrovo, per iniziare la sua campagna per le primarie, che ha però il sapore di una campagna elettorale vera e propria (anche se qualcuno dei presenti “teme” l’outsider Parise) parlando di cultura e università (“I saperi e le intelligenze sono prioritarie”), i timoni della crescita, secondo la vice presidente della Provincia.
Chiede la collaborazione di tutti e, in stile democratico, confezionerà il programma elettorale sulla scorta dei contributi della gente, degli input e delle idee che emergeranno negli incontri faccia a faccia.
Accenna al ritorno a 23 quartieri, ma al taglio delle 36 municipalizzate, e invita alla sobrietà nelle spese della campagna elettorale. I valori che la guidano: onestà, libertà e quelli della Resistenza che hanno fatto l’Italia.
Promette pià concretezza e meno sfarzo inutile, con un occhio di riguardo alle politiche sociali. Tra le note jazz e lounge chiude con “Forza Alessandria”, incitamento calcistico, forse ispirato dalla presenza degli amici dell’Alessandria Calcio.