Le prime file di sedie nei convegni dicono che la situazione è complicata,complicatissima, intricata, snodabile per poi ricomporsi in forme complesse. La situazione è una specie di mostro dove i tratti umani, vegetali, animali si confondono come in una Guernica non contemporanea ma proiettata in un qualche tipo di futuro. L’uomo è andato sulla luna nel 1969, mi pare, e pochi hanno capito come ha fatto. Fu un grande passo per l’umanità disse il primo turista, ma se non si da credito ai resoconti holliwoodiani, noi, si brancola ancora nel buio. Resta la terra cui siamo incollati e i mostri che decennio dopo decennio cerchiamo di esorcizzare con l’ubbidienza a chi dice di averne capito la fattura. Questa mediazione è il vino pregiato con cui banchetta il potere. E arrivano ovunque le orde di esperti, analisti, geoeconomisti, cardinali, servi dei cardinali, nemici dei cardinali, avversari dell’aborto, amici dell’aborto. Arrivano nelle piazze, sul web, nei convegni, nelle milioni di iniziative, ritrovi, dibattiti in cui dovrebbero insegnare il senso di un vivere sociale senza avere i loro rolex, le loro Tod’s e i calzini di seta in bella mostra mentre accavallano gambe, mentre fingono di ascoltare uno dei loro che parla di ciò che non conosce. Occorre tacerli, anzi non ascoltarli, eliminare i filtri, risponderci da soli, perchè la maggioranza è sola, isolata dalla mediazione che tinteggia di democrazia il totalitarismo. Bisogna lasciare sedie vuote nelle prime file dei convegni,occorre rieducare queste genti elette e non alle code nei supermercati, a timbrare i biglietti del trasporto pubblico.Solo allora potremo cercare di ricomporre la Guernica.