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Le radici della nostra civiltà

Creato il 22 agosto 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Quando diciamo che le radici della civiltà occidentale affondano nella cultura classica, in quella giudaica e nel cristianesimo esprimiamo un’indubbia verità.Un viaggio documentativo affascinante, dall’Età del Bronzo, preludio della nostra storia, in onda su History channel dal titolo: “Mondi antichi, l’età del ferro“.

Le radici della nostra civiltà
In  passato sulle coste della Siria sorgeva una città che 3000 anni fa venne distrutta e mai più ricostruita: Ugarit, città dell’età del bronzo, rimase vittima di una catastrofe umana. Predoni che arrivarono dal mare e la presero d’assalto. 500 anni di civilizzazione dell’età del bronzo, distrutti da persone che volevano la supremazia e il potere. Per milenni la storia si è forgiata nelle acque del Mediterraneo, che hanno messo in contatto molte culture differenti e che hanno gettato le basi della civiltà antica, le acque cristalline di quel mare furono un veicolo di scambio importante che permisero l’interconnessione di varie civiltà, una rotta commerciale che univa Creta, l’Afganistan, il Danubio, la Turchia e la Siria. Mercanti che quotidianamente partivano da Ugarit, antica città cosmopolita della Mesopotania che ospitava persone da ogni parte del mondo. Miglior esempio antico di culture differenti perfettamente integrate,una città  che aprì con la nascita dell’alfabeto, le porte alla scrittura come la conosciamo oggi nel mondo occidentale. Una città distrutta da un nemico giunto dal mare che la bruciò radendola al suolo.  Una città indifesa alla mercé di un popolo guerriero che la attaccò per insediarsi in un territorio più fertile e ricco, occupandola con la forza e consentendo la scomparsa completa di una civiltà modernissima e con essa pian piano  anche la scomparsa di altre città come Micene, Tarso, Sparta e  Pilo. La fine di un mondo avvenuta in queste terre nel 12° secolo a.c.  Città date alle fiamme e dissolte per sempre, spazzate via dalla storia per mano dei popoli venuti dal mare che determinarono il collasso dell’età del bronzo. Preziosi progressi andarono perduti rallentando le scoperte, le vite delle persone si restrinsero disinnescando le connessioni di un mondo unito nelle diversità.

Eppure la storia va avanti, chiudendo un capitolo ne apre un altro che proietta la civiltà in un ‘era più dura, forgiata da una tecnologia  che costruisce armi: l’età del ferro. Una nuova era di guerra che neutralizza la civiltà passata. Un nuovo popolo, i Fenici che iniziò un nuovo commercio con un metallo molto

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più abbondante ed economico del bronzo.  L’innovazione metallurgica introdusse importanti vantaggi anche sotto il profilo della produttività agricola. Gli attrezzi costruiti in ferro erano accessibili  a tutti e a buon mercato. La civiltà riparte e anche l’alfabeto si arrichisce rendendo la comunicazione più alla portata del popolo. Tutto cambia per le città commerciali del Mediterraneo, un big bang che reimpastò tutta la società. I fenici con le loro abilità di navigatori, con navi enormi e con tecniche di navigazione eccezionali s’insediarono in queste terre, presero il controllo, bloccarono il passaggio del commercio tra le popolazioni Egiziane e Mesopotamiche e trasformarono il mare in una vera autostrada, creando una rete  da costa a costa. Pirati e marinai si orientavano osservando le stelle, in particolare la Stella Polare. Per gli approdi perfezionarono l’ancora, costituita non più da una semplice pietra, ma da una barra di legno con un braccio di ferro posto in croce. Il braccio dell’ancora poteva così affondare nella sabbia o incastrarsi fra le rocce del fondo, dal mare estrassero la porpora dal mollusco Murice, per tingere i tessuti come lino e altri pregiati.

Le radici della nostra civiltà
Ma anche un’altra fiorente città portuale fu distrutta dalla violenza combattiva degli Assiri, Gerusalemme, capitale del regno di Israele. Professionisti della guerra, uomini duri e  spietati guerrieri si imposero, battaglia dopo battaglia prendendo con la forza tutto ciò di cui avevano bisogno, saccheggiando, distruggendo e schiavizzando i vinti, una vera economia del terrore che assicurava loro la sopravvivenza. Ma anche dal loro insediamento che trasforma Gerusalemme in una città fortificata nasce un brutale ecosistema che permette alla città di tutelarsi dagli attacchi, di modificarsi e organizzarsi per la rivincita e mettere fine all’avidità dei conquistatori che vengono sconfitti rapidamente da  altri popoli, i Persiani e i Greci che aprono un nuovo capitolo della storia.

I fenici portarono il polline della civilizzazione e i Greci furono i primi a beneficiarne perfezionando la civiltà e dando origine alla cultura classica che servì a fondare la nostra civiltà di moderni uomini occidentali.


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