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Le regole del gioco

Creato il 29 settembre 2010 da Ducdauge @ducdauge

 

le regole del gioco.

foto:flickr

Immaginiamo una partita di calcio: poco prima della fine del primo tempo il giocatore X della  squadra A decide che non gli va più di giocare in quel ruolo e in quella squadra, chiedendo ad allenatore e presidente di poter cambiare immediatamente e passare dalla parte degli avversari, perché quell’altra squadra gli piace di più e soprattutto gioca con lo schema e la tattica ideale per le sue qualità. Ho passato tutto il giorno a pensare cosa potrebbero rispondere allenatori e presidenti: onestamente non sono riuscito a trovare nessuna parolina dolce, né un sorriso paterno, ma a una bella e fragorosa risata e un bel “vafangul” con sostituzione immediata. Perché nel calcio certe cose non si possono fare.

Dicevo: sostituzione immediata! Io giocatore X della squadra A che mi sono rotto di giocare con questo dannato quattro-tre-due-uno (ormai anche i moduli di gioco danno i numeri!) che mi impedisce, a me attaccante di razza, di ricevere palla davanti la porta avversaria e fare una goleada (ragion per cui sono pagato 5 meloni di euro a stagione), io giocatore X della squadra A chiedo immediata sostituzione! Mi ritiro dal campo e dal gioco, perché con questi giocatori inutili, con questo modulo assurdo, io non posso adempiere al mio dovere, le condizioni non sono favorevoli! Me ne vado, me ne esco fuori da questo circolo di “imbacuccati”! Al mio posto subentrerà qualcun altro che, mi auguro, si renda più utile in campo di quanto ho potuto fare io (dicesi sacrificarsi per il bene della squadra)!

Immaginate il su citato giocatore X militante nella squadra A che viene espulso dall’arbitro perché in un fallo a gamba tesa ha rischiato di spezzare le gambe al giocatore Y della squadra B, il quale giace ora in infermeria e attende il trasferimento all’ospedale per ovvi problemi all’apparato scheletrico. Ebbene, il citato giocatore X, pur essendo obbligato ad allontanarsi dal campo causa il provvedimento disciplinare, decide non solo di continuare a giocare, ma addirittura di cambiare casacca e rientrare in campo giocando nella squadra Y, magari sostituendo proprio il malcapitato che ha destinato all’ospedale. Credo che le reazioni questa volta potrebbero contemplare la lapidazione e il pestaggio oltre a torture varie da parte di staff e tifosi di entrambe le squadre. Tutto per far capire al giocatore X della squadra A che ci sono delle regole e vanno rispettate!

Riepilogando: se io sono un deputato, un rappresentante politico eletto dal popolo, non posso decidere di cambiare formazione politica durante una partita/legislatura; si può in questo caso o aspettare la fine della partita , o chiedere la “sostituzione”, ovvero “mi dimetto dal mio incarico parlamentare perché “nun ve reggo proprio!” e  perché l’etica e la deontologia politica (che non esistono) lo impongono”. Inoltre se mi viene mostrato il cartellino rosso perché ho fatto il monello, devo fare i bagagli e lasciare improrogabilmente non solo il campo di gioco, ma lo stadio, e tutta la lega calcistico-politica di cui faccio parte.

Morale della favola: il calcio ogni tanto potrebbe anche essere un bell’esempio!


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