Ho scoperto che alcuni dei miei piccoli troll si ingrippano col concetto di Caso e Destino.
Io che ho smesso di credere al destino ho detto la mia ovvero “le coincidenze esistono”; altri invece ritengono che ognuno abbia un destino, che le cose accadano per un perchè.
Io li faccio parlare; si scornano da soli; è uno scontro tra piccoli neuroni trolleschi. Si fanno le domande da soli, si rispondono, si auto – contraddicono. Io mi commuovo a vedere muoversi gli ingranaggi delle loro menti che si confrontano con i grandi temi della vita.
E mi chiedo: era destino che io arrivassi a loro? era destino che si trovassero una prof brindisina proprio in questo momento? c’è un progetto in tutto questo?
La risposta è “boh”.
Comunque a loro piace credere alla magia del destino…almeno li ho portati a riflettere su qualcosa, oltre che nello specchietto della loro trousse, ed è stato un caso…molto serendipico, in effetti.
In fondo sono ancora troppo giovani per capire che la magia del destino sono loro. Ma questo non glielo dico, per non ritrovarmeli in classe muniti di bacchetta magica e materiali affini.