Le solitudini di Ingroia

C’è una cosa che accomuna il Giudice Ingroia all’ultimo, al più sfigato dei precari di questo paese. La solitudine. Generare solutidini è lo strumento principale per indebolire le idee, le battaglie, le rivendicazioni di chi vuole o meglio deve cambiare le cose, per se, per la propria comunità. Disunire la classe lavoratrice attraverso le nuove tipologie di contratti di lavoro non è stato solo un metodo per trarre più profitto dal lavoratore, ma è un mettere gli uni contro gli altri, scontro di solitudini in competizione per il tozzo di pane, con l’obbligo di sorridere, fare propria la causa dell’autosussistenza, del sopravvivere, della rinuncia a creazioni collettive. Oggi, intanto e non credo di stare parlando di un altro paio di maniche, si apprende che persino magistratura democratica critica apertamente Ingroia, Magistrati contro Magistrati. Oggi Ingroia è ancora più solo e con lui ogni Giudice che combatte veramente la mafia. Da oggi questi Giudici sono un altro pezzettino più vulnerabili, pronti a essere licenziati come lo furono Falcone e Borsellino e come tanti altri lavoratori in questo nostro paese sventurato che necessita di milioni di eroi.