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Vorrei partire dal principio.
E' importante parlare di cosa viviamo e cosa sentiamo, ma prima di tutto credo sia importante dare qualche informazione su cosa sono i disturbi alimentari.
Quali sono.
E sì. Sono diversi e diversificati per persona.
Non è possibile pensare ad un trattamento standard, come se si dovesse pulire un divano.
Ogni persona porta una sintomatologia, apparentemente simile, ma sempre diversa.
Ma ad ogni modo essere informati sulle tipologie è utile, per iniziare a riflettere su questo tipo di disagio.
Faccio un piccolo elenco dei disturbi alimentari conosciuti: anoressia nervosa, bulimia nervosa, binge eating, anoressia sportiva, esercizio fisico compulsivo, fame compulsiva, abbuffate notturne e ortoressia alimentare.
Chiarisco che questa distinzione segue solo in parte le diagnosi ufficiali, ma si basa molto sulle mie osservazioni e i dati emersi dalla letteratura scientifica.
Anoressia Nervosa
E' caratterizzata dal rifiuto di mangiare.
Può colpire chiunque, di qualsiasi sesso o età, ma colpisce soprattutto le giovani donne in adolescenza ( mi riferisco anche alla "tarda" adolescenza, intorno ai vent'anni di età).
Secondo l'edizione più recente del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV), ci sono quattro criteri che devono essere presenti per giungere ad una diagnosi di anoressia.
In primo luogo una persona deve rifiutarsi di mantenere il peso corporeo minimo normale, per età ed altezza, o presenta un mancato aumento di peso durante un periodo definito di crescita.
In secondo luogo, la persona vive un' intensa paura di acquistare peso o di diventare grassa, anche quando si è sottopeso. Spesso la percezione del proprio corpo non è corretta e non si riesce a valutare la reale magrezza corporea.
Infine, l'amenorrea è quasi sempre presente: l'assenza del ciclo mestruale spesso è il primo sintomo che compare, a volte prima ancora di iniziare a perdere peso.
Bulimia Nervosa
E' caratterizzata da abbuffate cicliche ed episodi di vomito.
La bulimia possiamo descriverla come il consumo di un quantitativo di cibo eccessivo rispetto a quello che normalmente si può consumare in un breve lasso di tempo, accompagnato da un senso di mancanza di controllo sul consumo del cibo.
Possiamo parlare di una diagnosi di bulimia qualora le abbuffate e le condotte eliminatorie (vomito, ma anche diuretici, lassativi, ecc.) si verificano in media due volte alla settimana o più, per un periodo di almeno tre mesi.
Chi soffre di bulimia spesso è molto preoccupato all'idea di aumentare di peso e vive una costante e intensa paura di ingrassare.
Le persone affette da bulimia possono impegnarsi in una varietà di comportamenti per eliminare il cibo e/o le calorie assunte, come il vomito, i lassativi, i diuretici, i clisteri, il digiuno o l'esercizio fisico eccessivo.
Le abbuffate e le condotte eliminatorie sono spesso agite in segreto, a causa della vergogna e la paura di essere scoperti.
Binge Eating Disorder (BED)
E' una tipologia di recente riconoscimento in letteratura scientifica.
Si tratta di episodi ricorrenti di abbuffate che si verificano due volte alla settimana o più, per un periodo di almeno sei mesi. Durante le abbuffate, una quantità di cibo, maggiore del normale, viene consumata in un lasso di tempo breve e la persona vive la mancanza di controllo sul mangiare.
Alla BED vengono associate almeno tre di queste caratteristiche: mangiare fino a star male, mangiare quando non si ha fame, mangiare velocemente, mangiare da soli per vergogna, o sentirsi disgustato, depresso o in colpa dopo l'episodio dell'abbuffata.
La BED non è associata a comportamenti compensatori inappropriati, come quelli che si trovano nella bulimia e nell'anoressia. Pertanto, le persone con BED si presentano spesso in sovrappeso perché consumano troppe calorie.
Anoressia Sportiva
E' una forma di disturbo alimentare che può essere definita come una costellazione di comportamenti disordinati, che si differenzia dall'anoressia o dalla bulimia. Anche se non riconosciuto formalmente il termine anoressia sportiva è comunemente usato per indicare un disturbo caratterizzato da eccessivo esercizio fisico praticato in modo ossessivo.
E' più comunemente riscontrato negli atleti in pre-agonistica e professionisti, anche se può presentarsi anche nella popolazione in generale.
Le persone che soffrono di anoressia sportiva possono impegnarsi sia in allenamenti eccessivi, che imponendosi restrizioni caloriche. Questa modalità di comportamento mette a rischio di malnutrizione gli atleti più giovani, che con il tempo potrebbero accusare disordini endocrini e metabolici ( riduzione della densità ossea e menarca ritardato ).
Spesso i giovani atleti hanno come riferimento modelli ideali d'immagine corporea, a cui attribuiscono una migliore riuscita nelle prestazioni sportive o artistiche ( si pensi alle ballerine). A volte, anche la pressione degli adulti, per il raggiungimento di certi risultati professionali, può portare i giovani a cercare di raggiungere un ideale corporeo a volte irrealistico e dannoso per la salute, soprattutto per i mezzi utilizzati (eccessivo allenamento, digiuno, assunzione di farmaci, ecc.).
Esercizio fisico compulsivo
E' una pratica che si sta diffondendo sempre di più (anche tra i giovani di sesso maschile ), per la ricerca ossessiva di una forma fisica idealizzata. Spesso la condotta di allenamento eccessivo diventa una compulsione a cui non si può rinunciare, a causa di un senso di profonda angoscia che prenderebbe altrimenti il sopravvento.
Spesso l'esercizio fisico compulsivo riempie buona parte del tempo libero durante la giornata, anche le ore notturne.
Fame compulsiva
Non è una diagnosi specifica, ma piuttosto si fa riferimento ad un atteggiamento rispetto al cibo.
Il cibo diventa punto centrale nell'esistenza di alcune persone e, quasi sempre, non sembrano essere in grado di riconoscere il senso della fame (anche se questa è una caratteristica trasversale a buona parte dei disturbi alimentari): mangiano per "celebrare" una situazione triste, una felice, la noia, l'attesa, la solitudine, ecc. Molti possono arrivare a spendere cifre esorbitanti per poter comprare grosse quantità di cibo di nascosto. Di solito questa condotta alimentare è alla base di molti casi di obesità, più o meno severa.
Abbuffate notturne
Anche questa non è una diagnosi a sé stante, ma un comportamento che sta emergendo sempre più frequentemente tra le condotte di alimentazione eccessiva, spesso nei casi di obesità ( ma non solo ).
Quello che caratterizza questa costellazione di sintomi è che il disturbo alimentare è associato alle ore notturne.
Le persone tendono a non mangiare la mattina e consumano molto poco durante la prima metà della giornata. La maggior parte delle calorie vengono consumate nelle ore serali, tanto che il sonno può essere disturbato e portare quindi a numerosi risvegli, per ritrovarsi a mangiare di nuovo, con spuntini notturni frequenti.
Ortoressia alimentare
Con questo termine ci si riferisce ad una fissazione legata al mangiare cibo "sano" o "giusto" o "corretto", piuttosto che alla quantità di cibo consumato.
Sebbene mangiare bene e sano sia un principio utile e auspicabile, per la salute di tutti, in questo caso, chi soffre di ortoressia diventa ossessionato dal cibo e dalla qualità di ciò che ingerisce, fino a condizionare la propria esistenza.
La maggior parte della giornata è dedicata alla pianificazione e alla preparazione dei pasti e al resistere alla tentazione di mangiare cibi non consentiti.
Oltre ad avere conseguenze di tipo sociale (si evitano le persone che non condividono il proprio credo sugli alimenti consentiti e quelli no, portano il proprio pasto dovunque vadano, ecc.), in casi severi, si può arrivare ad un deterioramento fisico che può arrecare gravi danni all'organismo.
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