ROMA – Il sessuologo Juan Carlos Kusnetzoff risponde ad una serie di domande e stereotipi che hanno a che fare con le zone erogene delle donne e sul “mistero” del corpo femminile.
L’articolo è stato pubblicato sul sito entremujeres.com nel giornale argentino Clarin.
LE ZONE EROGENE
“Le zone erogene sono quelli più adatte a produrre piacere, desiderio erotico e voglia di essere amate. La loro conoscenza è di grande importanza, perché la stimolazione corretta è fondamentale per raggiungere la soddisfazione sessuale”.
“A differenza degli uomini, le donne hanno diverse zone sensibili. In un certo senso, tutto il corpo femminile è una zona erogena. Pochissimi uomini lo percepiscono desiderando di iniziare direttamente il rapporto con la penetrazione. La mancanza dei preliminari, nella maggioranza dei casi provoca alle donne inibizione e antipatia verso il partner”.
“Quello che andrebbe fatto è tenere a mente anche le enormi variazioni individuali. Le più importanti sono bocca, orecchie, collo, schiena nella parte della colonna vertebrale, seno, zona ombelicale e subito sotto di esso, glutei, fianchi e ginocchia. Non ci sono regole preciso per la stimolazione di queste zone, tranne una: ogni donna ha il dovere di conoscere, sperimentare, scegliere e comunicare le loro preferenze”.
IL SENO
“I seni erano e sono “l’ossessione degli uomini”. Le donne sanno bene questo. Molti uomini vivono infatti una sorta di ossessione da seno. A contribuire a questo sono anche le pubblicità che sfruttano le donne trasformandole come oggetti sessuali o “corpi ideali”. Alla maggior parte delle donne piace comunque molto essere accarezzate sui seni. L’intera struttura del seno fra l’altro è sensibile: alcune aree lo sono però di più”.
LA ZONA GENITALE
“I peli pubici e le grandi labbra, per gli uomini sono altamente erotiche. Le carezze di quella zona sono stimolanti e piacevoli. Il clitoride è un organo complesso. Se stimolato deve raggiungere un’adeguata lubrificazione per raggiungere la soddisfazione femminile”.
IL FAMOSO “PUNTO G”
“Il “punto G” è la zona vaginale descritta molti anni fa da un ginecologo di nome Ernest Grafenberg dalla cui iniziale del cognome nasce il nome “G”. Si trova qualche centimetro all’interno della vagina. Non tutte le donne lo possono trovare facilmente e non tutti hanno la stessa sensibilità. La zona è però acile da stimolare, soprattutto dalle dita del compagno”.
IL PIACERE NELLE DONNE HA DIVERSE QUALITA’: ALCUNI MITI DA SFATARE
“Tra gli adulti, non esiste incompatibilità tra nessuna vagina e nessun pene”.
“Non ci sono vagine “brevi”. Anche questa convinzione sbagliata è comune e ha prodotto non pochi disastri. A volte un po’ di fastidio durante il rapporto sessuale, o durante un esame pelvico, suggerisce la diagnosi della vagina “breve”. Anche alcuni medici, nell’ignoranza, contribuiscono a diffondere storie come queste. L’unica cosa che può succedere è che viene prodotta qualche contrazione spasmodica dei muscoli intorno alla vagina. Il problema starebbe nella incapacità di rilassare i muscoli e la conformazione non anatomica”.