La stella di Miami decide al supplementare gara-4, ora Boston è sotto 3-1. Oklahoma supera Memphis dopo tre supplementari (Westbrook 40 punti) e pareggia la serie sul 2-2
Due spettacolari maratone nelle semifinali di Conference. LeBron James consegna a Miami il 3-1 nella serie contro Boston dopo un supplementare. Oklahoma City ci mette addirittura tre overtime per riuscire a battere Memphis e a pareggiare la serie sul 2-2
- LeBron James, 35 punti e a4 rimbalzi in gara-4
Boston Celtics-Miami Heat 90-98 d.t.s. (serie 1-3)
La grinta e la voglia di LeBron James, la costanza di Dwyane Wade e il risveglio di Chris Bosh. Miami vince così la battaglia del TD Garden lunga quattro quarti e un supplementare, grazie a 83 punti complessivi dei suoi Big Three che valgono il 3-1 nella serie contro Boston, con il primo tentativo per raggiungere le finali di Eastern Conference a disposizione mercoledì a Miami: “Quella partita sarà la sfida più grande che questo gruppo ha dovuto affrontare finora – anticipa coach Erik Spoelstra -. Loro giocheranno al massimo delle loro possibilità. Ma noi dobbiamo essere meglio. Se vogliamo davvero riuscire a fare quello che stiamo cercando, dobbiamo essere capaci di battere i Boston Celtics al loro meglio”. Il successo di gara-4, il primo degli Heat a Boston dopo 11 sconfitte, ha l’anima di James, protagonista con 20 punti nel primo tempo e capace di avviare con un canestro e un assist il 6-0 con cui Miami scava il solco decisivo nel supplementare. Wade ci mette 5 punti nel periodo extra, così come Bosh, ritrovatosi dopo un primo tempo disastroso (5 punti e 2/8 dal campo). Boston è tradita da età e acciacchi: Kevin Garnett chiude con 1/10 dal campo, Ray Allen tira 5/12, Rajon Rondo gioca con un braccio solo e per questo viene messo in difficoltà da Chalmers, tanto che coach Rivers nel supplementare gli concede solo le briciole. Pierce segna 8 punti dopo l’intervallo (19 nel primo tempo), rallentando come tutto l’attacco di casa, che dopo il 58% dei 24’ inaugurali non va oltre il 30,7%, sparacchiando 3/14 da tre. Miami cambia centro titolare: fuori Ilgauskas, dentro Anthony. Boston comunque parte meglio e tocca il 19-11 a 4’06” dalla prima sirena, ma gli Heati grazie a James (13 punti) al 12’ sono sotto 31-28 nonostante 14 punti di Pierce. Gli Heat ritrovano Udonis Haslem, fermo per infortunio da novembre, ma Boston vola sul 42-31, anche se Miami non molla e chiude il parziale sotto 53-50. L’attacco dei Celtics dopo il riposo rallenta, gli Heat ritrovano Bosh ma sono sotto 73-69 alla terza sirena. Match tiratissimo nell’ultimo parziale, sigillato da Pierce sull’86 pari a 41” dalla fine. Miami riesce a fare la differenza all’inizio del supplementare grazie a un 6-0 ispirato da James. Wade firma i liberi della tranquillità, Bosh il canestro che mette il risultato in cassaforte. Boston sprofonda in un baratro chiuso con una rimonta solo 8 volte nella storia Nba: ma in due occasioni, nel 1968 e nel 1981, a riuscirci sono stati proprio i Celtics.
Boston: Pierce 27 (9/14 da due, 1/6 da tre, 6/7 tiri liberi), Allen 17, Rondo 10, West 10. Rimbalzi: Garnett 10. Assist: Rondo 5.
Miami: James 35 (10/22, 2/6, 9/9), Wade 28, Bosh 20. Rimbalzi: James 14. Assist: Wade 4.
- Kevin Durant, 35 punti in gara-4
Memphis Grizzlies-Oklahoma City Thunder 123-133 d.3t.s. (serie 2-2)
La sfida infinita. Oklahoma City si prende dopo un triplo supplementare gara-4 e pareggia la serie con Memphis al termine di una partita infinita, controllata dai padroni di casa nel primo tempo (+18) e dagli ospiti a 5’ dal 48′ (+10), ma finita con la più lunga coda della stagione. I Thunder hanno fatto la differenza con un break di 8-2 nel terzo supplementare, in cui i Grizzlies hanno tirato 1/9 dal campo. “Sono fortunato ad aver giocato questa partita – racconta Kevin Durant, 6 punti nel terzo overtime -. Tre supplementari, entrambe le squadre hanno giocato al massimo. Ma giocare partite così aiuta la tua crescita”. Il top scorer della regular season è stato il faro dei Thunder assieme a Westbrook (massimo in carriera nei playoff) e Harden, mentre Memphis non è riuscita a sfruttare la gran serata della coppia Randolph-Gasol (60 punti e 37 rimbalzi in due), aiutati in attacco da Mayo ma non dalle altre guardie (Conley e Allen, il backcourt titolare, hanno chiuso con 5/22 dal campo). Gasol con 12 punti nel primo quarto porta i Grizzlies sul 28-16, che diventa 37-19 a 8’21” dal riposo. Oklahoma si ritrova in avvio di terzo quarto, quando Westbrook e Durant iniziano a produrre anche dal campo: i Thunder sorpassano sul 67-66 a 5’15” dalla terza sirena, ma a fine parziale sono sotto 72-71 grazie al solito Gasol. Oklahoma trova la fuga buona nel parziale conclusivo, quando vola sul 92-82 con 4’56” da giocare. Memphis ricuce con un 7-0, ma Oklahoma sembra comunque avere in mano la gara quando Perkins va in lunetta con 48” da giocare e i suoi avanti 96-93: il centro ex Boston però sbaglia entrambi i tentativi. A 3.5 secondi dalla fine Conley centra la tripla che vale il supplementare. Oklahoma sembra avere la vittoria in tasca quando Durant firma il 107-101 con 1’30” da giocare, ma Mayo con la sua quarta tripla e Randolph tengono Memphis in partita. A 16” dalla fine, dopo l’uscita per falli di Conley e Mayo, Westbrook firma il 109-106 dalla lunetta, ma Vasquez indovina la tripla del secondo overtime. La matricola uscita da Maryland è protagonista anche dal 53’ al 58’, quando illude Memphis con la tripla del 117-114, pareggiata però da Westbrook. Il play dei Thunder si prende l’ultimo tiro del periodo, ma sbaglia mira e lascia la sfida sul 119 pari. Oklahoma riesce a fare la differenza nel terzo supplementare con un 8-2, ma Memphis si arrende solo a 48” dalla fine, sotto 129-123, quando Randolph perde palla a due passi dal canestro dei Thunder. Mercoledì gara-5 a Oklahoma City.
Memphis: Randolph 34 (9/25, 16/17 tl), Gasol 26, Mayo 18. Rimbalzi: Gasol 21. Assist: Conley 5, Mayo 5.
Oklahoma City: Westbrook 40 (15/31, 0/2, 10/11 tl), Durant 35, Harden 19. Rimbalzi: Durant 13. Assist: Harden 7.