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Leggerezza e grandiosità nelle sinfonie di Gustav Mahler

Creato il 24 gennaio 2011 da Stefanorussoweb

In pieno post-romanticismo Mahler cerca di rinnovare dall’interno le tradizionali strutture musicali immettendo nelle sue sinfonie elementi appartenenti ad ambiti estranei a quelli della cosiddetta musica colta. Procede sistematicamente all’accostamento di momenti di classica bellezza con forme e ritmi “presi dalla strada”: cantilene, canzoni popolari, ritmi di danze, marce. L’unione di questi elementi di certo eterogenei è però resa in grandiose costruzioni nelle quali sono privati del loro originairio carattere “basso” acquisendo piena dignità musicale. L’esempio probabilmente più calzante di questa operazione è dato dal terzo tempo della prima sinfonia, Il Titano. Questa parte della composizione, infatti, ha per tema una famosa canzone popolare francese Frère Jacques il cui sviluppo a canone, partendo dalla semplicità della melodia, cresce e si sviluppa fino a risultati di grande imponenza sonora.

Per operare questa evoluzione il post-romanticismo offre una forma particolarmente utile: il “poema sinfonico”. Questo ben si sposava con i nuovi gusti del pubblico borghese di fine ‘800 in quanto incarnava in maniera elementare l’idea che lo spettacolo musicale non dovesse per forza poggiare solo su un’astratta teoria ma anche (e soprattutto) su una “storia da raccontare”. A tal fine Mahler sceglie di servirsi di un’orchestra di grandi dimensioni, più adatta a rendere quelle sfumature coloristiche funzionali alla narrazione. È infatti necessario, come egli stesso scrive, “ampliare la tavolozza per poter meglio distribuire i diversi colori dell’arcobaleno” (1). Le sue sinfonie diventano così dei percorsi per immagini, anticipando di decenni la tecnica del montaggio cinematografico, capaci di offrire un immenso cosmo che racchiude in sé personaggi, storie e leggende.

Riferimenti bibliografici

  • M. Chion, La sinfonia romantica. Da Beethoven a Mahler, SEI, Torino 1996
  • A. Mahler, Gustav Mahler. Ricordi e lettere, Il Saggiatore, Milano 2010
  • P. Petazzi, Le sinfonie di Mahler, Marsilio, Padova 2002

Riferimenti discografici

  • G. Mahler, Sinfonie complete, Riccardo Chailly (direttore), Decca, 2005

Note

  1. Dalla lettera di Mahler a G. Tolnay Witt.

da “Il Pendolo” del 9 Novembre 2010



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