Riassumendo brevemente, Cammilleri fa un primo tentativo col confessionale: dopo aver atteso per oltre mezz'ora che il prete termini la confessione di una signora, l'apologeta prende e se ne va. Il giorno dopo va in un'altra chiesa, altro confessionale, altra signora che si confessa, altra mezz'ora d'attesa. Finalmente il nostro eroe riesce a confessarsi, faccia a faccia col prete: «Scarico l’elenco e in tre minuti sono fuori» (parole sue, davvero!).
Il post finisce con Cammilleri che si lamenta con Ratzinger, che, malgrado un intero Anno Sacerdotale, «non ha tenuto conto del moderno arredo, né dell'imbecillità di certo clero», e non permette la privacy, che secondo Cammilleri sarebbe stata inventata dalla Chiesa stessa... Ma perché il nostro apologeta preferito, compagno di tante battaglie (cfr. link) ha il dente avvelenato? Presto detto, perché si è dovuto confessare faccia a faccia col prete!
Ora, io sono una persona conosciuta nell’ambiente ecclesiale e non mi va di raccontare le mie miserie a un prete col quale potrei trovarmi, in seguito, a dover polemizzare per motivi professionali.Cioè Cammilleri, che per motivi professionali polemizza con alcuni preti, non gradisce dover andare a raccontare a loro, faccia a faccia, le sue «miserie»... Sia mai che il prete possa ricordargli, anche solo con un accenno, che sa chi è lui. Realmente.
Non so perché, ma questa storia mi ha messo di buon umore.
La foto è «Исповедь берн собор», di Водник (CC-by-sa-3.0).