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Lettera all'anno che se ne va

Creato il 28 dicembre 2012 da Vidi

Lettera all'anno che se ne vaCaro 2012,
in un messaggio ad un'amica oggi ho scritto che non sarai di sicuro nel guinness dei miei anni migliori.
Né potrebbe essere diversamente, visto che a livello personale e familiare sei stato un anno faticosissimo, cominciato tra corse in ospedale e visite mediche e finito tra visite mediche e corse in ospedale.
A livello politico e sociale poi, tra governi tecnici, Mari o Monti che prima non si candidano e poi salgono in politica, nani che fanno i giganti e giganti che fanno i nani, crisi occupazionali, incertezza lavorativa, perdita di potere d'acquisto dei salari, c'è veramente poco da salvare.
E che dire della fede? Io non sono esattamente una baciapile, ma ho  ricevuto in quest'anno colpi su colpi, l'ultimo dei quali, quello del prete che dice che sono le donne a provocare i femminicidi, è stato quasi ferale per la mia già provata religiosità.
Aggiungici qualche delusione ricevuta da chi mai mi sarei aspettata di riceverla, e vedrai che, caro 2012, ci sei andato giù pesante con me come anno. 
E infatti sono arrivata ad oggi stanca, molto.
Però a rifletterci bene una cosa buona per me l'hai fatta caro 2012: mi hai accompagnata fin qui.
Ho imparato negli ultimi anni ad apprezzare il presente, l'attimo, a non conservare nulla per domani, per dopo, perché l'unico momento certo è questo, ora, e quindi anche se non sarai nel guinness degli anni miei più belli, comunque ti ringrazio di avermi donato altri 365 giorni, anzi 366; complicati, pesanti, a volte lunghissimi, ma li ho vissuti e non era scontato per niente!
Grazie 2012!


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