Magazine Arte
Lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
10/05/2012
Illustrissimo Signor Presidente,
a seguito della sempre più difficile e precaria condizione in cui si trovano a operare i musei e i centri d’arte contemporanea del nostro Paese, e dei sempre più frequenti episodi di disinteresse, se non addirittura abbandono, da parte delle amministrazioni nei confronti di queste istituzioni, ci rivolgiamo a Lei in virtù della sensibilità più volte dimostrata verso la cultura e verso l’arte contemporanea.
“Ci sono stato anch'io nella politica e mi prendo la mia quota di critiche. Ma ci sono stati momenti in cui la politica è stata meno distratta, meno povera culturalmente. Oggi stiamo vivendo un periodo in cui non ci sono più aggettivi per definire la crisi, la politica è in affanno in tutta Europa. Ma la cultura può e deve dare nuovi sviluppi, c'è l'esigenza di recuperare una dimensione morale e ideale della cultura.”
Ci permettiamo di riprendere queste Sue parole - pronunciate la scorsa settimana in occasione della cerimonia di presentazione dei David di Donatello - per sollecitare un Suo intervento nei confronti dell’esecutivo attualmente al governo, affinché il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi, il Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo rispondano alla richiesta di audizione inoltrata con carattere d’urgenza dalla nostra Associazione il 17 aprile scorso. A 23 giorni di distanza da questa richiesta istituzionale AMACI | Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani - che rappresenta 27 musei e centri d’arte contemporanea tra i più importanti del nostro Paese e di rilevanza internazionale - non solo non è stata ricevuta, ma addirittura non ha avuto alcuna risposta dalle segreterie della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri competenti.
Secondo la definizione dell’ICOM “i musei sono istituzioni permanenti senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Sono aperti al pubblico e compiono ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente; le acquisiscono, le conservano, le comunicano e, soprattutto, le espongono a fini di studio, educazione e diletto.” I musei, compresi quelli di arte contemporanea, sono quindi un patrimonio pubblico e hanno una funzione sociale che non va sminuita né tantomeno dimenticata. Soprattutto in un momento di crisi sono istituzioni capaci di generare cultura, educazione, formazione, occupazione e crescita economica in tutto il territorio nazionale.
Siamo consci della gravità dell’attuale situazione socio-economica sia a livello nazionale che internazionale, tuttavia siamo convinti che, proprio in un momento così delicato, la politica abbia il dovere di non dimenticare l’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana e di farsene carico, abbandonando la visione miope della Cultura e della Ricerca come pesi che gravano sulle casse dello Stato, per trasformarle invece in leve di crescita.
In questa fase particolarmente delicata della vita nazionale riteniamo che il Governo sia l'unico interlocutore in grado di valutare l'impatto economico e sociale del settore dell'arte contemporanea in Italia e il contributo concreto che adeguate politiche culturali, inserite in un più ampio piano di sviluppo e rilancio, possono dare al nostro Paese per uscire dall'attuale scenario di crisi e per poter mantenere e accrescere la credibilità riconosciuta a livello internazionale.
Le chiediamo pertanto pubblicamente di farsi portavoce della nostra istanza, sollecitando una risposta alla nostra richiesta e un incontro: risvegliare l’attenzione e l’interesse della politica e della classe dirigente verso i musei e l’arte del nostro tempo sarebbe finalmente un segnale concreto verso quel recupero di una dimensione morale e ideale della cultura da Lei stesso auspicate.
Beatrice Merz
Presidente
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