Dopo essere stato presentato fuori concorso durante lo scorso Festival del cinema di Cannes, arriva finalmente nelle nostre sale l'ultimo lavoro del regista cinese Zhang Yimou. Privato dalla distribuzione italiana del suo titolo originale decisamente più significativo ( Coming Home), Lettere di uno sconosciuto è infatti un film improntato sul tema del ritorno.
Il cineasta decide di raccontare una vicenda che narra di un uomo ( Chen Daoming) che torna alla propria casa dopo tantissimi anni di assenza, sperando di essere riabbracciato dalla fedelissima e amata moglie ( Gong Li) che però stenta a riconoscerlo poiché affetta da amnesia.
Tuttavia, il ritorno non è solo strettamente connesso con la trama dell'opera, ma è come se il regista stesso decidesse di tornare un po' sui suoi passi cinematografici scegliendo di lavorare ancora una volta con l'attrice Gong Li (ottima la sua interpretazione in questa pellicola) e sul melò classico, proprio come ha fatto per i titoli meno recenti della sua filmografia.
Lettere di uno sconosciuto dunque è un film che funziona pur non raggiungendo vette elevatissime, mirato, sin dall'inizio, a far commuovere il pubblico. La pellicola dimostra come il regista abbia ancora qualcosa da dire a livello cinematografico, regalando alcune sequenze memorabili, soprattutto quelle prive di dialoghi. Seppur in alcuni momenti si lascia tentare da un uso eccessivo e furbo di retorica, il tocco umano, sincero e genuino tipico del regista cinese emerge notevolmente. Peccato per la patina televisiva troppo spesso richiamata durante lo scorrere dei minuti.
Voto: 2,5/4