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Letture in ospedale

Da Spritzletterario
LETTURE IN OSPEDALEAnche lo Spritz Letterario contribuisce al progetto
DONATORI DI VOCE presso l'ospedale di Vicenza.
Ecco come descrive la sua esperienza un giovane spritzato:
 
Ci chiamano Donatori di Voce. Abbiamo uno scopo: leggere. Abbiamo un sogno: diffondere storie.   Andiamo in ospedale per regalare spensieratezza, riflessioni, squarci di luce che si aprono tra le tristi mura di una stanza anonima. Le fiabe sono la nostra arma segreta per entrare nel mondo dei bambini, perché ci sentiamo come loro: eroi di una storia che vogliamo diffondere e raccontare. Io non sapevo che cosa volesse dire donare la voce. Ero perplesso all'inizio. Poi mi sono accorto che le mie preoccupazioni erano solo stupidaggini. Quando apri un libro vieni travolto dai fatti che ti vuole narrare. I libri sono pazienti. Aspettano la persona giusta che li legga al momento giusto. Quando la voce colora quei racconti, il mondo non è più lo stesso. La voce fa vibrare le corde del cuore, si radica negli oscuri oblii dell'anima. Qualcosa esce. Sono altre storie che i tuoi ascoltatori speciali vogliono trasmetterti. Basta anche uno sguardo. Con la lettura di un brano è come se li avessi radiografati. Se riesci a premere il tasto giusto le porte dell'amore si aprono. Loro confessano di essersi emozionati. Altre volte pensi che il tuo lavoro sia stato inutile. Ma funziona così il volontariato. Capita la giornata giusta e sei invaso da migliaia di emozioni. Capita la giornata sfortunata e non hai voglia nemmeno di tornarci in ospedale... D'un tratto ti ricordi perché leggi le storie... Frughi nella memoria e ti ricordi dei sorrisi di quei bambini, di quella donna anziana che, malata di tumore, sorride alle sventure della vita. Rivedi quell'ex carpentiere che adorava l'arte e la musica. Uscito dall'ospedale ti fermi. Guardi quell'edificio. Sorridi anche tu perché hai donato un afflato, un soffio, un respiro. Hai donato il tuo tempo non solo agli altri ma anche a te stesso. Torni a casa cambiato perché non sei mai lo stesso quando vivi a contatto diretto con il dolore. Cambi e le persone che ti passano vicino le guardi meglio. Osservi i loro visi. Scavi nei loro occhi. Quello che ti raccontano senza dirti niente è l'Esistenza. Donare la voce è vivere con gli altri stando sempre in compagnia con se stessi. Donare la voce è esprimersi e vivere liberi fra le pagine di un libro. Donare la voce è far vivere i libri perché i libri sono fatti per essere letti, non per essere spolverati. Donare la voce è compiere un gesto che cambia i destini di piccoli universi. Donare la voce è imparare anche ad ascoltare, è ricevere storie, ricordi, rimpianti, sogni, speranze, illusioni. È ricordarci che possiamo essere utili a qualcuno anche se non si viene pagati per ciò che si sta facendo. Il tempo può essere infinito se  qualche attimo del giorno lo dedicassimo ad ascoltarci, ad ascoltare e a leggere. Basta poco per volare. Basta solo un salto e fuori dai corridoi dell'ospedale c'è la libertà. Una libertà che noi regaliamo a chi ci vuole ascoltare. Noi non ci tiriamo indietro. Siamo sempre pronti per spiccare il volo.
Jader Girardello

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