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Letture scolastiche

Creato il 28 novembre 2012 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

La scheda libro. No, la scheda libro no, dai. L’incubo di ogni studente. Più di un compito di matematica. La scheda libro.

La scheda libro è il modo migliore per far odiare un romanzo a uno studente. Il genio che ha partorito l’idea delle schede libro non amava leggere. Io amo leggere, ho sempre amato leggere, ho sempre visceralmente odiato le schede libro. Sì perché le schede libro imbrigliano la lettura, la rendono una cosa meccanica, da fare secondo rigidi criteri, invece di inventariare un negozio si inventaria un romanzo. Che non è una cosa bella. Attenzione, scheda libro è diverso da tema o da relazione. La scheda libro è quella dove devi mettere i protagonisti, gli antagonisti, la trama, il tempo e lo spazio, qualche nota di biografia sull’autore, etc etc, una tabellina insomma.

Uno dei motivi per cui molti ragazzi odiano leggere è colpa delle schede libro. Ma non solo. Secondo me è fondamentalmente colpa delle letture scelte. Io non sono affatto convinta che la colpa sia della loro obbligatorietà, a scuola tutto è obbligatorio, eppure ci si appassiona lo stesso a qualche materia. Il punto è che non puoi far leggere a un ragazzino di 12 anni “Un amore di Swann” di Proust. E’ ovvio che sia annoia, è ovvio che pensa “Ma che due coglioni!”, lo penserei pure io (e con Proust capita che lo pensi tuttora, ma è un altro discorso). Questa mania di affibbiare classici a tutte le età non la capisco, soprattutto se non vengono accompagnati da alcuna introduzione. “Toh, leggiti Cesare Pavese, è un classico”, eh certo, una passeggiata. Io non dico che i classici non vadano letti, ci mancherebbe, vanno letti all’età giusta, cioè dopo.

Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati;
ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli
per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.
(Italo Calvino, Perché leggere i classici)

Capito? Nelle condizioni migliori per gustarli. A 13 anni non ci sono le condizioni migliori. Una mia compagna delle superiori lesse “Guerra e Pace” in seconda media. Facciamo finta che sia vero. Secondo voi, che cazzo può averci capito? Non parlo della trama, parlo della maturità per comprendere certi meccanismi dell’animo umano, parlo di esperienze che ti formano e ti arricchiscono e ti permettono una certa empatia, ti consentono di definire te stesso mentre leggi. Ma non a 13 anni, dai. Nemmeno a 16.

C’è un problema, però. Al di là del riiiiiigidi programmi scolastici, mi pare ci sia un enorme vuoto per quanto riguarda la letteratura destinata ai ragazzi di oggi. Bambini e adulti sono a posto. La fascia 11 – 17 mi sembra scoperta. Io ho letto alcuni libri cosiddetti per ragazzi e mi sono piaciuti, ma non so se a 16 anni li avrei graditi, anzi, sicuramente no. Per cui con che cosa tentare? Eh, bella domanda. A parte che bisognerebbe andare anche un po’ oltre, ok leggere è splendido, ma esistono i film, esiste la musica, esistono persino i fumetti, non vanno considerate espressioni artistiche minori, ci sono un sacco di film che sono molto meglio di certi libri, altroché. Ma a parte questo, rimaniamo nell’ambito della lettura. Ci sono molti romanzi “moderni”, scritti recentemente, ben scritti, che sono in grado di appassionare e di divertire e che sono adatti a tutti. Non importa il genere. Alle superiori la mia professoressa di italiano, sapendo che amavo leggere, mi chiese un consiglio su un libro “diverso” da “somministrare” ai suoi studenti.

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Io le suggerii un libro che avevo appena letto e che ora non vendono nemmeno più, un libro non memorabile, non il capolavoro del millennio, manco dell’anno, ma godibile, leggero, legato alla letteratura, ai ragazzi piacque. Non si strapparono i capelli, però lo lessero anche abbastanza volentieri, non è questo quello che conta? Certo no, ci vorrebbe qualcosa di più, la Mastrocola avrebbe molto da ridire, ma anche chissenefrega ecco. Ho realizzato tutto questo con gli anni, ho capito meglio Proust a 25 anni, “I promessi sposi” lo si apprezza in età adulta, ma te lo propinano in tutte le salse in terza media e in quarta superiore per cui ti fa schifo, non lo rileggerai mai più e continuerà a farti schifo. Una generazione intera pensa che Manzoni fosse un bigotto noioso nato per rompere i coglioni agli studenti. E pure quelle che verranno la penseranno così, ed è un peccato. Io ho odiato Calvino per questa storia delle schede libro, ci rendiamo conto? Calvino! Che attualmente è uno dei miei tre autori preferiti, che è stato davvero un gigante della letteratura italiana. E a scuola che si fa? Alle elementari “Marcovaldo” in edizione “semplificata”, alle medie la trilogia degli antenati fatta alla cazzo di cane (per forza, il concetto di doppio e di ombra e di interezza dell’essere umano come unione del bene e del male come fai a spiegarlo a un ragazzino di 12 anni?), alle superiori daje con la metaletteratura senza spiegare una mazza o quasi del perché, del senso, come se fosse facile. Leggere “Marcovaldo” da grandi è bellissimo, alle elementari ci sono dei bellissimi libri del Battello a Vapore, ecco, usiamo quelli.



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