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Li re, li preti, l'anticlericali

Creato il 14 marzo 2011 da Blindsight
LI RE, LI PRETI, L'ANTICLERICALIAvrei voluto partecipare alle varie manifestazioni di questi ultimi giorni, ma la paralisi in un letto mi mancava: da più di 15 giorni sono immobilizzata per due vertebre sacrali sfondate. Attendo qui, in questo letto diventato quasi di contenzione, che se ne liberi uno in ospedale per essere operata al più presto, ma la Polverini ha tagliato così tanto che ogni ospedale romano, da me chiamato in questi giorni, l'ha praticamente maledetta, penso senza distinzione di colore politico.
Cerco ogni tanto di fare qualcosa da questo mio notebook minuscolo, ma mi è molto difficile e sono arrivata al limite della sopportazione, non solo del dolore disumano (che passerà dicono una volta operata), ma anche dalla tv e quanto racconta in questi giorni.
Sono ammorbata dal patriottismo posticcio in occasione dei 150 anni italiani, mi deprime l'essere consapevole che è tutto finto e una catastrofe in Giappone di certo non m'aiuta a stare su di morale. Sentire il Vaticano che si pronuncia sulla "vita", sapere che la ricerca e la cultura sono ferme perché i soldi servono per pagare stipendi inquietanti a parlamentari che votano i tagli, un gran casino in Libia, ma soprattutto pensare a quanto potrebbe succedere anche qui, su questa linguettina di Terra chiamata Italia, territorio così sismico e a rischio pure per i numerosi vulcani attivi, che si vuole un ponte faraonico e centrali nucleari. Sentire alla fine pure la voce del nostro grottesco futuro ex-premier e quella di chi lo difende, mi fa pensare dentro di me molte parolacce, ovviamente in romanesco, non le scrivo perché noi a Roma scendiamo molto in basso quando siamo volgari, quindi mi esprimo con due meravigliose poesie a tema di Trilussa:

La sincerità ne li comizzi

Er deputato, a dilla fra de noi,
ar comizzio ciagnede contro voja,
tanto ch'a me me disse: - Oh Dio che noja!-,
Me lo disse: è verissimo, ma poi
sai come principiò? Dice: -È con gioja
che vengo, o cittadini in mezzo a voi,
per onorà li martiri e l'eroi,
vittime der pontefice e der boja!
E, lì, rimise fora l'ideali,
li schiavi, li tiranni, le catene,
li re, li preti, l'anticlericali...
Eppoi parlò de li principî sui:
e allora pianse: pianse così bene
che quasi ce rideva puro lui!
L'incontro de li sovrani
Bandiere e banderole,
penne e pennacchi ar vento,
un luccichìo d'argento
de bajonette ar sole,
e in mezzo a le fanfare
spara er cannone e pare
che t'arimbombi dentro.
Ched'è? Chi se festeggia?
È un Re che, in mezzo ar mare,
su la fregata reggia
riceve un antro Re.
Ecco che se l'abbraccica,
ecco che lo sbaciucchia;
zitto, ché adesso parleno...
- Stai bene? - Grazzie. E te?
e la Reggina? - Allatta.
- E er Principino? - Succhia.
- E er popolo? - Se gratta.
- E er resto? - Va da sé...
- Benissimo! - Benone!
La Patria sta tranquilla;
annamo a colazzione...
E er popolo lontano,
rimasto su la riva,
magna le nocchie e strilla:
- Evviva, evviva, evviva...
E guarda la fregata
sur mare che sfavilla.

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