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Liberato Raymond Davis in cambio del “prezzo del sangue”

Creato il 17 marzo 2011 da Coriintempesta

Lahore, 16 mar. (TMNews) – Libero in cambio del “prezzo del sangue”. Si è conclusa secondo la legge islamica la vicenda riguardante un agente statunitense della Cia, incarcerato a fine gennaio per aver ucciso due uomini in Pakistan. Il tribunale di Lahore lo ha infatti rimesso in libertà in cambio di un risarcimento alla famiglia, come previsto dal codice penale islamico. “Le famiglie dei due uomini uccisi hanno accordato il loro perdono” a Raymond Davis, ha dichiarato Rana Sanaullah, il ministro della Giustizia della provincia del Pendjab. “E’ stato rimesso in libertà, può andare dove vuole” ha aggiunto il ministro, precisando che le famiglie hanno accettato la “diya”, ovvero “il prezzo del sangue” (1,7 milioni di euro in tutto, secondo il procuratore), compensazione prevista dalla sharia. Una decisione a sorpresa, che potrebbe rendere più distesi i rapporti tra i due Paesi, ma al tempo stesso infiammare la piazza, in un Paese dove la maggioranza della gente nutre forti sentimenti anti-americani. Liberato Raymond Davis in cambio del “prezzo del sangue” Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha dichiarato che gli Stati Uniti “non hanno pagato” per ottenere la liberazione di Davis. “Siamo molto riconoscenti per questa decisione” ha dichiarato durante la sua visita di due giorni al Cairo, in Egitto. Il 27 gennaio, in pieno giorno a Lahore, Davis ha ucciso due giovani pachistani in moto, a colpi di arma da fuoco; l’agente della Cia, 36 anni, si è giustificato dicendo che stava per subire un tentativo di furto. Gli investigatori hanno concluso che aveva commesso “due omicidi a sangue freddo”, avendo colpito i ragazzi con numerosi colpi, anche alle spalle. (con fonte Afp)

[FONTE:IlRiformista]

Nel frattempo,come riporta il DaylyMail o come possiamo leggere sul sito Lettera43,”Violenti disordini in Pakistan, alla notizia del rilascio, dopo il pagamento di un risarcimento, dell’agente segreto americano Raymond Davis, che aveva ucciso due pachistani. Secondo quanto riferito dall’emittente Geo, almeno dieci persone sono rimaste ferite negli scontri con la polizia, a Lahore.
Le dimostrazioni sono state organizzate dai due gruppi religiosi Jamaat-e-Islami e Pakistan Tehreek-e-Insaf. Il 17 marzo i manifestanti hanno marciato verso il consolato Usa urlando slogan contro il governo e bruciando foto di Davis. Poi si è scatenata una sassaiola con la polizia con lanci di bombe Molotov.
PROTESTE NELLE CITTÀ. Disordini sono durati diverse ore e alcuni veicoli della polizia sono stati dati alle fiamme. Analoghe proteste, anche se meno violente, si sono tenute a Karachi, Rawalpindi, Islamabad e anche Peshawar. Il 18 marzo è in programma una nuova mobilitazione nella metropoli portuale di Karachi.
Il caso della spia americana, arrestata il 26 gennaio per duplice omicidio, è stato risolto con un accordo extragiudiziario, permesso dalla legge di diritto islamico, che permette il versamento alla parte lesa di un «prezzo del sangue» o «Diyat». Ufficialmente, però, gli Stati Uniti hanno però smentito il pagamento di un indennizzo per la liberazione del contractor della Cia, che ha lasciato il Pakistan subito dopo la scarcerazione.
NATO SOTTO ATTACCO. Sempre in Pakistan, nella notte tra il 16 e il 17 marzo, due camion con merci destinate alle truppe della Nato in Afghanistan sono stati distrutti in un attacco incendiario a Peshawar, nel nord ovest del Pakistan.
Un gruppo di assalitori armati ha appiccato il fuoco a un convoglio di mezzi portacontainer diretto verso il confine, senza però causare vittime. Il rogo è stato spento in breve tempo dai vigili del fuoco. Il giorno precedente, un rogo di alcune autobotti Nato nella provincia meridionale del Baluchistan aveva provocato la morte di una persona.”

Sotto un video della Reuters

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