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Libia: Unicredit è disposto a congelare la partecipazione libica nel capitale

Creato il 09 marzo 2011 da Giancarlo
unicreditL’Unicredit, la più grande banca italiana, martedì ha annunciato si essere disposto a congelare i diritti di voto degli azionisti libici, nel caso l’Unione Europea adottasse nuove sanzioni contro il regime di Gheddafi, benché la Libia sia il maggior azionista della banca.
Un portavoce della banca ha comunicato martedì che la banca è disposta a congelare “i diritti di voto degli azionisti libici nel suo capitale”, benché l’azionista libico con il 7,582% delle quote è il maggior azionista della banca, la quota è suddivisa tra il Banco Centrale della Libia per il 4,988% e dal Fondo Sovrano del paese per il 2,594%
Il governatore del Banco della Libia è anche vice governatore del Unicredit, in cui la partecipazione libica si stima secondo un noto giornale economico italiano in 3,6 mila milioni di Euro.
Le relazione amichevoli tra Roma e Tripoli si sono fatte sempre più profonde fin dal trattato tra i due paesi del 2008, tanto che oggi l’Italia è il maggior esportatore per la Libia.
Le attività che la Libia e la famiglia Gheddafi detengono in Italia, oltre alla partecipazione nell’Unicredit c’é quella nel gigante industriale e del settore della difesa Finmeccanica, il club della Juventus e lo 0,5% dell’ENI che a sua volta detiene il 33,34% della portoghese Galp.
L’Unicredit ha confermato martedì di essere pronta a decidere per il congelamento della partecipazione libica come l’Unione Europea decide di aumentare la lista delle sanzioni contro gli interessi dello stato libico all’estero.
La Finmeccanica e la Juventus hanno comunicato che seguiranno la stessa strada, qualora l’Unione Europea decidesse per le sanzioni.

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