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Lightning Bolt- Pearl Jam

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Nel marzo del 1990, Andrew Wood, cantante e leader carismatico dei Mother Love Bone, viene trovato morto a casa sua. La banda aveva da poco ottenuto un contratto con una major, la Polygram, e avevano davanti una carriera promettente. I componenti rimasti si dividono, tranne Jeff Ament e Stone Gossard, che iniziano a reclutare altra gente per formare una nuova band.
Con Eddie Vedder, che li impressiona con il suo demo, la band si forma, e si chiamerà Pearl Jam.
Un anno dopo uscirà il loro primo, indimenticabile album, Ten. Sono passati 12 anni e 11 album, alcuni non proprio memorabili, e ora siamo a questo Lighting Bolt.

Copertina

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Tracklist di Lightning Bolt

  1. Getaway
  2. Mind Your Manners
  3. My Father’s Son
  4. Sirens
  5. Lightning Bolt
  6. Infallible
  7. Pendulum
  8. Swallowed Whole
  9. Let the Records Play
  10. Sleeping by Myself
  11. Yellow Moon
  12. Future Days

Considerazioni

Visto che seguo i Pearl Jam dai tempi di Ten, o addirittura dal progetto Temple of the Dog e sono anche un amante di Apple dei Mother Love Bone, potrei sembrare di parte. Invece no, perché album come Yeld sono entrati 4 o 5 volte nel mio lettore, per poi essere riposti in un angolo e mai più presi in mano, non fosse per ascoltare occasionalmente Given to Fly, che ugualmente non mi convince, sembrano più un pezzo degli U2 che dei Pearl Jam.
Non ho mai nemmeno acquistato Binaural, Riot Act e Pearl Jam, altri tre album che non mi hanno detto granché.

La band oggi

La band oggi

Poi è arrivato Backspacer e lì ho capito che qualcosa stava tornando nella direzione giusta. Insieme ai due solisti di Vedder, Into the Wild e Ukulele Songs, è stato uno degli album che più ho ascoltato negli ultimi 2/3 anni.
Questo Lightning Bolt forse riesce a eguagliarlo e in parte a superare il predecessore, con zero, dico zero, canzoni da cestinare. Tutte buone, qualcuna di più. Pendulum per dire, la metto a ripetizione, nonostante non sia proprio nello stile Pearl Jam ma ben più cupa.

Stone, un giro me lo fai?

Stone, un giro me lo fai?

E se vogliamo parlare dello stile Pearl Jam, credo vada la pena di guardare il cappello introduttivo di questo post, per un motivo: all’inizio lo stile Pearl Jam era figlio diretto di quello dei Mother Love Bone, ma con testi e voci ovviamente molto diversi. Sotto sotto, ogni canzone era riconoscibile dai riff di Stone Gossard (pensate a quello di Alive dei Pearl Jam, o il memorabile giro di Come Bite the Apple dei Mother Love Bone). Questa caratteristica ormai è scomparsa, diluita già ai tempi di Versus. Un po’ mi manca, anche se ormai il marchio di fabbrica della band sembra essere la voce di Vedder, tanto che canzoni come Just Breathe, presente in Backspacer, veniva spesso erroneamente associata all’album Into the Wild.
Cosa dire? Finché fanno album così, sarà sempre un piacere ascoltarli, anche se la mano di Gossard inizia un po’ a mancarmi.

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