Discreto filmetto questo Limitless di Neil Burger.
Si parte da un0idea di base che è un po’ uno dei principali sogni della scienza moderna e si prende una deriva da thriller che non sfigura.
Eddie è uno scrittore che ha appena firmato il suo primo contratto.
Solo che la sua vita è una schifezza e l’ispirazione è definitivamente roba dimenticata.
Così quando un vecchio amico gli propone una pillolina miracolosa che promette di sviluppare al meglio le capacità del cervello umano ha poco da perdere e decide di provarla.
Il fatto è che la NZT funziona alla grande ed Eddie riesce non solo a scrivere il romanzo in quattro giorni, ma anche a ricordare ogni singolo particolare visto, letto o anche solo sbirciato nell’intera sua vita, a fare ragionamenti esagerati e ad avere intuizioni eccellenti.
In poco tempo, grazie alla pillolina magica, fa un mucchio di soldi e diventa superfigo.
Ovviamente però il farmaco ha qualche effetto collaterale non previsto…
Si parte quindi dal concetto che un farmaco possa aiutare ad utilizzare tutte le capacità del complesso cervello umano e si arriva inevitabilmente alla conclusione che è probabilmente meglio lasciare che la scienza faccia il suo corso senza voler forzare a tutti i costi la natura.
Il racconto è veloce, ritmato, spesso il susseguirsi di immagini in un montaggio frenetico riescono a dare l’idea di un cervello in fervente attività.
Interessanti le soluzioni visive utilizzate da Burger. Seppur non nuove riescono ad ipotizzare quello che potrebbe vedere una recettività così tanto sviluppata.
Nel film c’è poi un po’ di mala, molta economia d’assalto, un briciolo di politica ed un Robert De Niro in una parte secondaria che non rimarrà sicuramente tra le sue migliori interpretazioni.
Bradley Cooper fa invece il suo, ma nell’insieme non vedo particolari motivi per ricordare questa pellicola in un prossimo futuro… a meno che – naturalmente – qualcuno non inventi una pillolina con le stesse potenzialità dell’NZT.