Correva un tempo in cui mi mettevo a cucinare, quando abitavo da sola, solo per la necessità di nutrirmi oppure per soccombere a piccoli momenti di noia.
Ci tenevo a realizzare dei buoni piatti, soprattutto se cucinavo anche per gli altri, ma il numero dei piatti che sapevo preparare in maniera dignitosa erano:
- pasticcio di lasagne;
- pasta al forno (una volta in mancanza dei classici maccheroncini preparata con i fusilli!!).
Queste due preparazioni erano il mio cavallo di battaglia utilizzate nei casi in cui volevo fare una bella figura; il problema si poneva quando i miei commensali tornavano a cena da me perchè una volta esaurite le carte pasticcio-di-lasagne e di pasta-al-forno ahimè mi trovavo un pochino in difficoltà.
Passarono gli anni, andai a vivere con il mio ragazzo (oggi mio marito!) e le cose iniziarono a cambiare: essendo in due iniziammo a creare le nostre piccole attività quotidiane, tipo la sera sedersi a tavola per cenare oppure fare regolarmente e con tranquillità colazione a casa la mattina.
Due attività che oggi reputo di normale amministrazione in casa nostra, ma quando da ragazzetta abitavo da sola non erano di così ordinaria amministrazione: la sera, quando non cenavo fuori, mangiavo un semplice toast prosciutto e formaggio oppure una tazza di latte e cereali il tutto rilassata sul divano, il pranzo ovviamente era al bar con i colleghi; la mia colazione era un thè caldo o una cioccolata presi alla macchinetta in ufficio per poter così riuscire a dormire qualche minutino in più la mattina.
Dopo qualche annetto di vita insieme cucinare iniziò ad incuriosirmi sempre di più, e piano piano iniziai ad ampliare la mia rosa di ricette. Ovviamente tutte ricette semplici però la soddisfazione era tanta.
Oggi le cose sono un pochino cambiate….”pochino” ovviamente è un eufemismo.
Oggi quando realizzo una ricetta, magari studiata anche qualche giorno prima, faccio attenzione all’accostamento dei sapori, all’uso che posso fare degli ingredienti, faccio attenzione a come lo impiatto perchè poi magari dovrà essere fotografato e pubblicato sul blog quindi ne curo anche l’estetica: il prezzemolo in foto viene meglio in foglia oppure tritato finemente? Anche il piatto che verrà utilizzato copre un ruolo essenziale, ma per fortuna ho un marito che piatti, bicchieri e cose di questo genere li disegna per lavoro quindi ogni tanto mi porta qualche oggetto carino da poter utilizzare.
Per la realizzazione di questa ricetta ho preso l’ispirazione dalla ricetta di Roberta personalizzandola un pochino a modo mio.
Ingredienti per 2
170 gr di linguine
1 piccolo cespo di radicchio rosso
50 gr di pancetta a cubetti
1 spicchio d’aglio
Una tazzina di vino bianco
5/6 capperi sotto sale
1 pomodoro maturo
1 manciata di olive taggiasche
Prezzemolo fresco tritato
Olio extra vergine
Sale.
Come si fanno…
- Per prima cosa laviamo e tagliamo il radicchio, lo facciamo sbollentare un paio di minuti in poca acqua e lo scoliamo. Teniamo un paio di foglie intere per la decorazione.
- Affettiamo molto sottilmente il pomodoro eliminando i semi, sciacquiamo e tritiamo i capperi e tritiamo anche quattro o cinque olive taggiasche, mettiamo il tutto in una ciotola, aggiungiamo un paio di cucchiaini di olio delle olive, mescoliamo e teniamo da parte.
- In una padella mettiamo un filo d’olio extravergine e l’aglio schiacciato e facciamo leggermente rosolare.
- Eliminiamo l’aglio ed aggiungiamo il radicchio, mescoliamo e facciamolo appassire per qualche minuto: tre/quattro al massimo.
- Quando si sarà ben ammorbidito aggiungiamo la pancetta e le restanti olive, facciamo rosolare e sfumiamo col vino bianco.
- Facciamo cuocere le linguine in abbondante acqua salata per non più di cinque minuti, scoliamole direttamente nella padella col radicchio (conservando tutta l’acqua di cottura!) e continuiamo la cottura risottandoli (aggiungendo cioè poco per volta acqua di cottura come se stessimo cucinando un risotto).
- Una volta pronti aggiungiamo il battuto di pomodori e capperi che avevamo tenuto da parte, spolverizziamo con del prezzemolo fresco tritato e serviamo ben caldi.
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