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Litigi di coppia: disciplinati e costruttivi

Da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

L’amore non e’ bello se non e’ litigarello. Adagio veritiero  come non mai: quando il menage scorre estremamente piatto e monocorde, l’amore appassisce. D’altro canto, i litigi furibondi e frequenti comportano il rischio implosione. Anche in questo campo, dunque, come dicevano i latini: in medio stat virtus.

La coppia equilibrata non è quella che non litiga mai, ma quella che sa farlo nel modo piu’ appropriato. Secondo gli psicologi che si occupano di liaison amorose, ogni diverbio e’ un momento di conoscenza reciproca e saperlo gestire contribuisce alla crescita della relazione. Ecco alcune linee guida tratte dall’ipotetico “manuale del litigio perfetto”.

Evitare di usare termini assoluti, tipo gli avverbi “sempre” o “mai”, che generano posizioni irremovibili e distanti. Non insistere sui temi e i punti che rendono piu’ vulnerabile il partner. Tenere fuori dalla discussione i parenti: coinvolgendo genitori e suoceri e’ forte, infatti, la possibilita’ di creare un clima da corrida “guelfi contro ghibellini”. Restare sul tema, resistendo alla tentazione di rivangare il passato, magari per una situazione che ci vedeva chiaramente dalla parte della ragione.  

Saper ascoltare e consentire al partner di concludere il ragionamento. Arte preziosa e quanto mai di difficile applicazione anche in situazione serene, figurarsi nel bel mezzo di una discussione quando l’autocontrollo e’ in genere ridotto al lumicino. Non offendere o proferire parolacce, mettendo a freno la propria rabbia, onde evitare di aumentare quella della controparte.

Chiedere alla coppia che litiga di fare il coffee break sarebbe davvero troppo, ma riuscire a darsi una pausa, sedare la stizza e rifiatare se si e’ nei pressi di un punto di non ritorno, puo’ solo agevolare la sintesi finale.

Il litigio e’ costruttivo se alla fine i protagonisti si sentono sollevati, hanno la coscienza di aver compreso qualcosa che prima non era loro chiaro, hanno un pizzico di fame e voglia di stare insieme con la persona con la quale si e’ discusso.

Il fatto e’ che troppo spesso al termine di un diverbio acceso si avvertono tensioni muscolari, mal di testa, si tiene il muso, si rimugina interiormente circa il tema della litigata, si tende ad evitare la vista del compagno con cui c’e’ stato l’alterco.

Se l’esito e’ questo vuol dire che il passo e’ stato fatto indietro e che non si e’ all’altezza d’infervorarsi in una sana e consapevole litigata. Evitiamola quindi. Tanto per arrabbiarsi c’e’ sempre tempo!

Francesco Rella @Fallo Sapere


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