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Lo schema perfetto (By Scare82)

Creato il 05 maggio 2013 da Simo785

Questa settimana ho letto un libro di Gino Bacci, il calcio dietro le quinte, che oltre una buona quantità di aneddoti sul calcio nostrano, europeo e mondiale, ripercorre anche la storia partendo dai personaggi e dagli  avvenimenti che hanno reso popolare questo sport. Un capitolo è dedicato alla storia dei moduli che i vari allenatori hanno adottato per cercare di sorprendere gli avversari o solo per limitare i danni. Ho trovato una citazione di Alfredo Pitto, ex mediano di Bologna, Inter e Nazionale ai tempi di Meazza,  che recita testualmente :”Lo schema migliore che io conosca, direi l’unico veramente valido e vincente, consiste nell’arrivare in anticipo sul pallone e passarlo di prima al compagno meglio smarcato. Tutto il resto è inutile elucubrazione della fantasia”. Come dargli torto? Nella sua semplicità credo che sia la tattica che ogni allenatore sogni di adottare per la sua squadra.

Ma si sa, il calcio sono soprattutto parole da bar sport, quindi ora facciamo un po di analisi. Premetto che secondo me la formazione più equilibrata che si possa schierare prevede una difesa a quattro con almeno un terzino di spinta, centrocampo a 3 con un regista da geometrie semplici ed efficaci e due mediani forti fisicamente a fare legna, e tre giocatori offensivi con rifinitore e due punte oppure due giocatori di fantasia e unica punta centrale (il faamoso albero di Natale di Ancelottiana memoria) o anche due esterni veloci e un goleador in mezzo. Poi certo se in rosa ho Beckenbauer, Krol e Picchi sarei un pazzo a non giocare a tre dietro. Questo per dire che secondo me è giusto che un allenatore abbia una sua idea di gioco con cui si trova meglio, ma solo gli stolti non cambiano idea a seconda del materiale umano che si trovano in squadra

Questo per dire che dal Medoto (WW) e Sistema(MW) tanta strada è stata fatta dagli allenatori per cercare di rendere difficile affrontare le proprie squadre. Dal catenaccio di Herrera, al calcio totale olandese degli anni 70 di Michels, fino al rigido 4/4/2 sacchiano con esasperato utilizzo del fuorigioco, il calcio ha visto tante variazioni sul tema. Lo spostamento di un solo giocatore, o addirittura attribuirgli compiti diversi dal solito, hanno dato il via a delle rivoluzioni che ancora oggi vengono studiate dagli allenatori per cercare di migliorarle.


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