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Lo smarrimento del dopo-berlusconi

Creato il 21 settembre 2012 da Laperonza

 

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Mai votato a destra in vita mia. Sono però un elettore senza tessera, fiero della mia libertà di pensiero. Leggendo qua e là tra i blog e Facebook mi rendo conto di non essere il solo, in questo momento, a sentirmi smarrito. C’è tutto un chiacchiericcio, un proliferare di voci di protesta, grida di dolore, incitamenti alla rivolta. E una gran confusione, soprattutto mentale.

Sono convinto del fatto che, finchè c’era un nemico da combattere (e un leader da idolatrare a destra) le posizioni erano ben definite e le energie di ogni schieramento erano precisamente indirizzate. Ora, con la caduta di Berlusconi e l’avvento del dictator Monti, tutte queste energie non trovano dove convogliarsi. Se Monti non entusiasma gli ex (manco tanto) berlusconiani, ancor meno lo fa con la sinistra e la destra sociale. Il risultato è che vediamo un associarsi contro Monti di fascisti estremi e comunisti radicali uniti ai soliti rivoluzionari virtuali sempre pronti a cambiare il mondo a colpi di mouse.

Personalmente sto male in questa confusione. Non riesco a conciliare il mio pensiero con quello di un fascista. Se su alcuni punti le idee convergono (persone di buon senso concordano necessariamente sulle cose evidenti) su altre (molte) siamo diametralmente opposti. Così come faccio fatica a conciliarmi con certi ragionamenti di estrema sinistra. A questo punto mi domando: ma io dove sto?

Non ho una collocazione politica, ed è una sensazione del tutto nuova perché non mi è mai capitato di non identificarmi, seppure con posizioni critiche, con uno schieramento che potesse rappresentarmi politicamente. Questo smarrimento, questo senso di solitudine nella massa di solitudini, è avvilente. Credo concreta la possibilità di non essere rappresentato dopo le prossime elezioni. Sarebbe la prima volta. E sarebbe estremamente triste per chi, come me, crede fermamente nel diritto/dovere al voto e del suo ruolo imprescindibile nella democrazia. Sempre che questa si possa ancora chiamare tale.

Luca Craia


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