Lo “spreed” e’ alle stelle !!!

Lo “spreed”, cioè il “differenziale” di fiducia e credibilità fra il Sindacatone (CGILCISLUILUGLCISAL) che fin’ora ha dettato legge all’Ast in combutta con Amministrazione e Dirigenza della Società e il SIDAST/FISU, Sindacato innovativo e bellicoso, ha raggiunto livelli insostenibili per cui bisogna correre ai ripari… Occorre, cioè, che i lavoratori dell’Ast si rendano perfettamente conto che tutti coloro che hanno ridotto l’Azienda ai minimi termini, sull’orlo del default, facciano prima un passo di lato (come ama dire Umberto Bossi), poi un passo indietro anche a costo d’inciampare sul povero Benigni rompendogli un’altra gamba e, infine, un secondo passo indietro che li riporti a casa definitivamente….

Di ben altri Sindacati e Sindacalisti ha bisogno l’Ast spa (speriamo mai in mano ad un padrone) per risollevarsi anche a costo di dure lotte contro l’Amministrazione Regionale che, piuttosto che inviare “pompieri” in Azienda per “salvare” Amministratori e Dirigenti incapaci anche se ottimi “collocatori” e “assuntori” di parenti ed amici, piuttosto che lesinare denari alla stessa Azienda a scapito della decurtazione dei redditi degli operatori della stessa e delle esigenze di mobilità delle popolazioni siciliane , si faccia un bell’esame di coscienza ed assicuri un futuro sereno e produttivo assumendo decisioni coraggiose ed innovative nel campo del tpl…..

Ad esempio, potrebbe, in ossequio al risultato referendario, piuttosto che pensare ad un inserimento dei privati nel capitale sociale dell’Ast, abolire i contributi a tutte le 137 aziende regionali in maniera tale che, chi non dovesse trovare più convenienza ad operare nel settore, “molli” lasciando che sia l’Ast, come è sempre stato, a rilevare le linee, le ex concessioni oggi denominate “contratti di servizio” e il personale in  un’ottica di “pubblicizzazione” piuttosto che di “privatizzazione” dei servizi su gomma nell’ambito dell’intera Regione….

Questa è la linea che detta il Sidast e che è nettamente in contrasto con l’inconfessata politica degli altri Sindacati che pure godono della “fiducia” di larga parte dei lavoratori dell’Azienda e che tende, sotto sotto, per puro spirito di collaborazionismo schifoso, ad assecondare i disegni di taluni personaggi dell’Ast che “remano contro” al solo scopo di realizzare l’affare del secolo con evidenti vantaggi personale….

Il problema è quello che bisogna fare qualcosa, come si sta tentando politicamente in campo nazionale, per evitare il “default”: in questo caso, non si tratta di formare un nuovo Governo ma, più semplicemente, attraverso la firma di una delega, di dare rappresentatività a un nuovo soggetto sindacale, qual è il Sidast in maniera tale da costringere l’Azienda, prima che sia troppo tardi, a “trattare” con una vera controparte.

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