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LO STATO COLPEVOLE DI AVER OSTACOLATO INDAGINI PER LA TRAGEDIA DEL DC9 DI USTICA. DOVRà RISARCIRE 100 MILIONI AI PARENTI DELLE VITTIME

Creato il 14 settembre 2011 da Madyur

Ustica è uno dei grandi misteri d’Italia, nonostante trent’anni di indagini e processi. Da poco è anche un mistero di Stato : la sentenza di un giudice del tribunale civile di Palermo chiama in causa i ministeri dei Trasporti e della Difesa , e li condanna a pagare un maxi risarcimento da 100 milioni di euro e 81 parenti di una quarantina di passeggeri che persero la vita sull’aereo Itavia.

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Tre anni fa , nell’ultimo processo, venne citato il ministero dei Trasporti per non aver saputo garantire la sicurezza del volo ; il Ministero della difesa per l’occultamento della verità e i depistaggi. Il giudice ha accolto in pieno le richieste , riconoscendo danni morali e psichici notevolissimi. Nella parte finale della sentenza si parla esplicitamente di ostacoli frapposti all’accertamento delle cause del disastro e alla punizione dei colpevoli , che devono essere posti a carico del Ministero della difesa.

Non sono bastate dunque le assoluzioni dei generali dell’Aeronautica nel processo celebrato a Roma tra il 2000 e il 2005 ad evitare il maxi risarcimento. Anche perché sono rimaste assoluzioni costellate da dubbi e da troppi episodi andati prescritti. Nella sentenza civile tornano in ballo i nomi di una cinquantina di militari che il giudice aveva messo sott’inchiesta con l’accusa di aver nascosto o distrutto documenti utili all’indagine.

Pagherà , quindi, il Ministero della difesa. Già tre anni fa , il tribunale di Palermo aveva adottato una decisione analoga , dopo l’istanza di una quindicina di familiari delle vittime di Ustica. Allora il risarcimento era stato quantificato in un milione e 390 mila euro.

Da Palermo potrebbe partire la verità sull’abbattimento dell'aereo. Nella sentenza si parla del famoso Punto Condor , un tratto dell'aerovia militare usata dai francesi, che incrocia proprio sopra il cielo di Ustica l’aerovia civile. La pericolosità di quel punto era stata segnalata da piloti dei mezzi di linea.

Al sottosegretario della presidenza del Consiglio Giovanardi la sentenza non è piaciuta. “Secondo una documentazione acquisita della Nato , nessun aereo era in volo in prossimità del Dc9, mentre una commissione di periti ha concluso all’unanimità per l’esplosione di una bomba in una toilette di bordo”.

Il giudice non la pensa come lui.


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