Lockout: accordo al 95% e aumenta il Salary Cap

Creato il 02 novembre 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

In questi giorni non ci sono stati ulteriori meeting tra Associazione Proprietari e quella Giocatori per cercare di sistemare definitivamente le cose chiudendo la serrata e dando il via alla stagione 2011/12. L’ultima volta non era andata benissimo, con le due parti che avevano ottime intenzioni ma si sono arenate sul BRI. Le indiscrezioni nei giorni successivi però hanno rivelato che l’accordo è veramente vicino, stando alle percentuali, si potrebbe dire addirittura che al 95% è fatto, ma quell’ultima piccola percentuale è lo scoglio più grande di tutti e fin dal 1 luglio (giorno dell’inizio del lockout) è quello che fa preoccupare di più.

Ricapitolando: il Commissioner NBA Stern (portavoce dei proprietari) e Derek Fisher (portavoce dei giocatori) sono venuti a compromessi per vedere esaudite ognuno alcune delle richieste espresse. Le parti sono d’accordo infatti sulla nuova lunghezza dei contratti (che gli owners volevano ridurre al massimo a 5 anni), su dei nuovi tetti salariali per i contratti dei rookie, sul valore della luxury tax (che probabilmente verrà alzata, così da far pagare e penalizzare ancora di più chi sfora il salary cap e favorire i virtuosi che restano al di sotto), sulle nuove regole per gli scambi, sulle cap exceptions (come la diminuzione del valore della mid-level exception).
Poi è stata introdotta un’altra importante clausola, ovvero la Amnesty Clause: una volta soltanto durante l’estate, in un periodo predefinito dalla Lega, una franchigia potrà liberarsi di un giocatore, tagliandolo, senza che il suo contratto vada a pesare sulla luxury tax.

Il punto su cui ancora non c’è un accordo, però, è il fatidico BRI, cioè la somma degli introiti generati da una franchigia attraverso merchandising, sponsorizzazioni, vendita biglietti etc. Il sindacato giocatori non è disposto a scendere sotto il 52,5%, i proprietari hanno proposto il 50-50; questo 2.5% di distanza che divide le parti è quantificabile, più o meno, sui 100 milioni di dollari all’anno! E qui si parla di un contratto che durerà sette anni!

Altra notizia importante trapelata dagli incontri poi è stata quella che riguarda il nuovo tetto del salary cap per la stagione 2012-13: dovrebbe infatti crescere dagli attuali 58 milioni di dollari a 60-61 milioni, il che permetterebbe ad alcune franchigie di avere ancora più flessibilità per poter cercare di firmare i giocatori che saranno free agent, e la prossima estate saranno in parecchi a cercare una nuova sistemazione. I più importanti? Chris Paul, Deron Williams e Dwight Howard! Tre obiettivi già dichiarati dei New York Knicks, che potrebbero essere i grandi protagonisti del mercato per creare un altro trio delle meraviglie nella Eastern Conference (affiancando Amar’e Stoudemire e Carmelo Anthony), come la scorsa estate lo erano stati i Miami “Thrice” Heat.



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