Ricapitolando: il Commissioner NBA Stern (portavoce dei proprietari) e Derek Fisher (portavoce dei giocatori) sono venuti a compromessi per vedere esaudite ognuno alcune delle richieste espresse. Le parti sono d’accordo infatti sulla nuova lunghezza dei contratti (che gli owners volevano ridurre al massimo a 5 anni), su dei nuovi tetti salariali per i contratti dei rookie, sul valore della luxury tax (che probabilmente verrà alzata, così da far pagare e penalizzare ancora di più chi sfora il salary cap e favorire i virtuosi che restano al di sotto), sulle nuove regole per gli scambi, sulle cap exceptions (come la diminuzione del valore della mid-level exception).
Poi è stata introdotta un’altra importante clausola, ovvero la Amnesty Clause: una volta soltanto durante l’estate, in un periodo predefinito dalla Lega, una franchigia potrà liberarsi di un giocatore, tagliandolo, senza che il suo contratto vada a pesare sulla luxury tax.
Altra notizia importante trapelata dagli incontri poi è stata quella che riguarda il nuovo tetto del salary cap per la stagione 2012-13: dovrebbe infatti crescere dagli attuali 58 milioni di dollari a 60-61 milioni, il che permetterebbe ad alcune franchigie di avere ancora più flessibilità per poter cercare di firmare i giocatori che saranno free agent, e la prossima estate saranno in parecchi a cercare una nuova sistemazione. I più importanti? Chris Paul, Deron Williams e Dwight Howard! Tre obiettivi già dichiarati dei New York Knicks, che potrebbero essere i grandi protagonisti del mercato per creare un altro trio delle meraviglie nella Eastern Conference (affiancando Amar’e Stoudemire e Carmelo Anthony), come la scorsa estate lo erano stati i Miami “Thrice” Heat.