Con l'arrivo della primavera e delle temperature più miti anche gli insetti si risvegliano e vanno in cerca di cibo, attaccando la vegetazione. Un danno per le piante, ma anche per le persone che, in prossimità delle larve, potrebbero avere reazioni allergiche o fastidi come arrossamento degli occhi e pruriti. A Sesto Calende in questo periodo si è scatenata una vera “emergenza euprottidi”. L'euprottide è una farfalla diffusa in Italia le cui larve, provviste di peli urticanti, si nutrono di latifoglie forestali ed ornamentali come querce, olmi, carpini, tigli, salici e castani, nonché di piante da frutto.
Nel corso di un monitoraggio intrapreso dai tecnici del Parco del Ticino proprio su questi lepidotteri urticanti è stata riscontrata una «forte presenza di nidi di Euproctys a Sesto» e questo ha fatto scattare l'allarme. Una nota informativa è stata inviata dal Parco del Ticino ai Comuni di Sesto, di Taino e di Somma Lombardo, questi ultimi due anche loro, come Sesto, interessati dal fenomeno, nonché all'ASL di Varese per invitare tutti gli enti preposti a prendere provvedimenti. «La presenza di questi insetti - spiegano dal Parco - è maggiore di quella dell'anno passato. A Sesto i nidi sono stati rilevati sulla collina di Cocquo e presso il Masso di Preja Buia oltre che in un filare cittadino in via San Donato».
I tecnici consigliano di attivare repentinamente i trattamenti. Nelle aree urbane, in parchi e giardini pubblici è importante asportare e distruggere i nidi invernali, facendo curare l'operazione da personale specializzato. «Fra circa tre 3 settimane si dovrebbe poter lavorare con il Bacillus thuringiensis varietà kurstaki (Btk) - spiegano - impiegando atomizzatori a spalla o montati su automezzi. Gli interventi non devono essere effettuati in giornate con forte vento, piovose o con rischio di pioggia, preferibilmente nelle ore pomeridiane. Successivamente si potranno utilizzare insetticidi di sintesi, ma il procedimento può produrre maggiori danni». Il "defogliatore" dei boschi è simile alla processionaria ma non va confuso con questo insetto dalle caratteristiche, e conseguenze, simili. Le farfalle compaiono da giugno ad agosto. Le larve nascono a fine estate: in autunno costruiscono piccoli nidi biancastri sulla parte periferica delle chiome delle piante, nei quali trascorrono l'inverno. In marzo-aprile riprendono a nutrirsi e, nella primavera inoltrata perdono l'istinto gregario e si disperdono sulle chiome, dove tra foglie accortocciate, raggiunta la maturità, si trasformano in crisalidi. A partire dalla seconda età le larve dell'Euproctis, riconoscibili da due vistosi tubercoli arancio, hanno sul dorso ciuffi di minuscoli peli urticanti che vengono facilmente trasportati dal vento. Per questo motivo nel caso di forti attacchi di questo insetto è necessario evitare di addentrarsi nel boschi colpiti e di avvicinarsi nel periodo maggio-giugno alle fronde delle piante sulle quali si rinvengono le larve in alimentazione.
© riproduzione riservata
Con l'arrivo della primavera e delle temperature più miti anche gli insetti si risvegliano e vanno in cerca di cibo, attaccando la vegetazione. Un danno per le piante, ma anche per le persone che, in prossimità delle larve, potrebbero avere reazioni allergiche o fastidi come arrossamento degli occhi e pruriti. A Sesto Calende in questo periodo si è scatenata una vera “emergenza euprottidi”. L'euprottide è una farfalla diffusa in Italia le cui larve, provviste di peli urticanti, si nutrono di latifoglie forestali ed ornamentali come querce, olmi, carpini, tigli, salici e castani, nonché di piante da frutto.
Nel corso di un monitoraggio intrapreso dai tecnici del Parco del Ticino proprio su questi lepidotteri urticanti è stata riscontrata una «forte presenza di nidi di Euproctys a Sesto» e questo ha fatto scattare l'allarme. Una nota informativa è stata inviata dal Parco del Ticino ai Comuni di Sesto, di Taino e di Somma Lombardo, questi ultimi due anche loro, come Sesto, interessati dal fenomeno, nonché all'ASL di Varese per invitare tutti gli enti preposti a prendere provvedimenti. «La presenza di questi insetti - spiegano dal Parco - è maggiore di quella dell'anno passato. A Sesto i nidi sono stati rilevati sulla collina di Cocquo e presso il Masso di Preja Buia oltre che in un filare cittadino in via San Donato».
I tecnici consigliano di attivare repentinamente i trattamenti. Nelle aree urbane, in parchi e giardini pubblici è importante asportare e distruggere i nidi invernali, facendo curare l'operazione da personale specializzato. «Fra circa tre 3 settimane si dovrebbe poter lavorare con il Bacillus thuringiensis varietà kurstaki (Btk) - spiegano - impiegando atomizzatori a spalla o montati su automezzi. Gli interventi non devono essere effettuati in giornate con forte vento, piovose o con rischio di pioggia, preferibilmente nelle ore pomeridiane. Successivamente si potranno utilizzare insetticidi di sintesi, ma il procedimento può produrre maggiori danni». Il "defogliatore" dei boschi è simile alla processionaria ma non va confuso con questo insetto dalle caratteristiche, e conseguenze, simili. Le farfalle compaiono da giugno ad agosto. Le larve nascono a fine estate: in autunno costruiscono piccoli nidi biancastri sulla parte periferica delle chiome delle piante, nei quali trascorrono l'inverno. In marzo-aprile riprendono a nutrirsi e, nella primavera inoltrata perdono l'istinto gregario e si disperdono sulle chiome, dove tra foglie accortocciate, raggiunta la maturità, si trasformano in crisalidi. A partire dalla seconda età le larve dell'Euproctis, riconoscibili da due vistosi tubercoli arancio, hanno sul dorso ciuffi di minuscoli peli urticanti che vengono facilmente trasportati dal vento. Per questo motivo nel caso di forti attacchi di questo insetto è necessario evitare di addentrarsi nel boschi colpiti e di avvicinarsi nel periodo maggio-giugno alle fronde delle piante sulle quali si rinvengono le larve in alimentazione.
© riproduzione riservata