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Lu campo di girasoli - Andrej Longo

Creato il 20 febbraio 2012 da Alboino
Lu campo di girasoli - Andrej Longo 
Attenzione: una volta finito di leggere “Lu campo di girasoli” ultima fatica letteraria dell’ischitano Andrej Longo, che a nessuno venga in mente di definirlo come una versione striminzita di uno dei capisaldi del “canone italiano”. Intanto perché non siamo sul lago di Como e poi perché in questo libro c’è tutto il Sud con le sue storie, i suoi paesaggi, i suoni, i colori. Pare di vederlo, sentirlo e toccarlo con mano questo Sud che è Mediterraneo e rumore di mare, terra viva al suono di cicale; che è tradizione, quella tradizione popolare delle feste di paese con il rosso del vino, la piazza in festa che balla la pizzica e la tamorra come richiamo ossessivo ai ritmi di vita primordiali. Un Sud esplosivo nel suo tipico colore giallo dell’estate assolata e cocente, il giallo della controra che irrompe dal sole e colora i girasoli. E in tutto questo Sud c’è l’invenzione di una lingua, una commistione di idiomi che racchiude tutti i dialetti del sud. Ed è proprio la lingua in cui è scritto la “rivoluzione” di questo bel romanzo, una lingua inesistente eppure così naturale che si legge meglio di un qualsiasi italiano forbito. La storia è un intreccio piuttosto semplice: parla dell’amore vero e sincero, quello innocente dei ragazzi che si amano; quell’amore che ancora non è inficiato dall’età adulta ma che presto trova le sue difficoltà attraverso la violenza di chi vuole non solo intaccare ma rovinare del tutto le relazioni interpersonali. E poi ancora c’è il senso di rivalsa, di ribellione alla vita che prende una piega inaspettata, ingiusta e trova la via salvifica nella musica, nel suono antichissimo della tamorra di una festa di paese; un suono che nasce e sale dalla terra, un suono che urla tutto il suo dolore. In più Longo ha la capacità di “umanizzare” la rigogliosa natura meridionale tanto da porre a testimonianza delle brutture dell’essere umano i girasoli del titolo che vedendo quello che accade nel proprio campo, si voltano quando la realtà è troppo dura da sopportare. Così si assiste allo scoccare della passione tra Lorenzo, nipote dello scarparo con la massima ambizione di suonare la tamorra nella festa del Santo Patrono e Caterina; assistiamo in seguito alla prepotenza di Rancio Fellone, un buono a nulla che ha mire non ricambiate per la stessa Caterina e poi ancora la disperazione di Dummenico che ha perso il posto di lavoro e de Lu Professore, un comunista atipico, che insieme progettano una rapina al banco lotto dove per puro caso si trova invischiato Lu Niro, immigrato clandestino con la sua paziente rassegnazione. Ecco Longo è bravo ad intrecciare le vite di tutte queste persone e si dimostra sensibile alle storture che affliggono la società contemporanea. “Lu campo di girasoli” non è dunque solo un romanzo che emoziona con la sua storia e la sua lingua, è invece uno spaccato della realtà contemporanea che ribadisce con forza l’esigenza di riconciliare le istanze del cuore con la propria condotta di vita.          

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