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Luca e Paolo, leccata o graffiata?

Creato il 16 febbraio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

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Paolo:

Ti sputtanerò, al Giornale andrò con in mano foto dove tu sei con un trans. Ti consegnerò le intercettazioni e alle prossime elezioni sputtanato sei.

Luca:

Ti sputtanerò con certi filmini che darò alla Boccassini dove ci sei tu. E le mostrerò donne sopra i cubi e ci metto pure Ruby che ti fotterò. E se Emilio Fede non si vede ce lo aggiungo col Photoshop.

Così inizia la canzone, cantata da Luca e Paolo, che più sta facendo parlare di sé nel day after della serata inaugurale della 61° edizione del Festival di Sanremo. Forse addirittura più del Festival stesso.

Direte voi, spettatori che si fermano alla prima impressione, è perfettamente logico, una canzone che tratta questi argomenti riguardanti due delle più alte cariche dello Stato non può che far parlare di sé, questa è satira politica di primo livello, hanno completamente smontato Fini e Berlusconi con una comicità di primo pelo.

Ehm, mi spiace ma non è così. Agli occhi di uno spettatore non lobotomizzato pare evidente la bassezza di questo intervento, con il chiaro obbiettivo di equiparare, ad esempio, le vicende di Fini (ricordiamo che si è trattato di evidenti fandonie,con la storia del finto attentato e della prostituta portate all’attenzione da Libero entrambe rivelatesi infondate) con quelle ben più gravi, in quanto oltre alla questione etica si parla anche di reati di una certa entità, e fondate di Berlusconi.

Solita tattica dunque? Bombardamento mediatico per fare in modo che la gente continui ad essere convinta del mantra “tutti marci, dunque meglio Silvio” grazie al quale il caimano campa da diversi anni guidando il Paese con la “maggioranza” dei consensi popolari?

Certo ci sarebbe di che crederlo. In fondo Luca e Paolo, avrebbero tutti i motivi per farlo. Sì perché nonostante la loro nomea di comici senza peli sulla lingua, senza remore di alcun genere nell’andare contro i potenti, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu sono pluristipendiati dal Presidente del Consiglio e dalle sue appendici: lavorano da sempre a mediaset (proprietà di..?), sono al cinema recentemente con la pellicola “Immaturi”, prodotta da Medusa Film (di che gruppo fa parte?) e, naturalmente, presentano Sanremo (Sappiamo tutti da che parte sia orientata la politica Rai).

D’altra parte però, dal botta e risposta nel remake satirico del brano “In Amore”, Paolo/Berlusconi sembra uscire sconfitto.
Il pezzo si conclude infatti con Luca/Fini che, nonostante gli applausi del pubblico, dice: “Sì,ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu.”, riferendosi ovviamente all’accoglimento, da parte del Gip Cristina di Censo, della richiesta di rito immediato della procura di Milano.

Una conclusione di questo tipo starebbe a significare che, nonostante la macchina del fango avviata contro Fini, l’unico che si trova a dover rispondere delle proprie nefandezze è Silvio Berlusconi (anche qui si presenta una duplice interpretazione: ne deve rispondere esclusivamente lui perchè effettivamente delinquente o perchè perseguitato?), dunque è lui il personaggio nei confronti del quale è rivolta la parte più pesante della satira.

Dunque, parole parole e ancora parole, ma dove voglio arrivare? Luca e Paolo sono quindi dei lacchè al servizio del compratore di uomini (e donne,ndr) Silvio Berlusconi o dei comici pensanti e geniali, riusciti ad introdurre un pezzo volto a screditare il premier nel canale principale della tv di Stato (che non brilla certamente per imparzialità) nel corso di una manifestazione di prim’ordine quale il Festival di Sanremo?

Non sarò certo io a dirvelo. Io non sono qua per dirvi cosa pensare o chi ammirare/disprezzare, inoltre il mio parere conta esattamente quanto il vostro, dunque sarebbe inutile.

Se però giunti a questo punto vi si è insinuato il tarlo del dubbio, ottimo: meno spettatori passivi e più critici domestici.


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