Un giretto in montagna in Trentino con archi e Aquile al seguito. Pellicola di viaggio estiva tra cattedrali di roccia e nevai. Ma chi è Luciano e che c’entra Schubert?
di umanedivagazioni | foto di Daniele Lira
La montagna è palestra di decisionismo. Hai presente quando siamo passati in quel nevaio parecchio in pendenza? Ecco, la pista era stretta, la neve non era compatta come ce l’aspettavamo e bisognava decidere in fretta cosa fare col gruppo. Io subito ho detto uno di qua, uno di là e cordino, così tutti pian piano sono passati tranquilli.”
A parlare è Luciano, classe ‘51 e guida alpina dal ‘74 nelle Aquile di San Martino di Castrozza in Trentino, che delle montagne zona Primiero, Val Canali e Vanoi, a dir suo e a veder mio, conosce ogni pietra. Luciano, con altre Aquile, ha accompagnato per tre giorni trekker esperti e non, fotografi, videomaker, giornalisti su e giù per le Pale di San Martino, il massiccio dolomitico più esteso e – pare – scenario ispirante per lo scrittore bellunese Dino Buzzati e il suo Deserto dei Tartari.
Da condurre e proteggere, mentre si attraversavano surrealmente le stagioni, c’erano anche e soprattutto musicisti talentuosi e avventurieri, il Maestro Mario Brunello e il Quartetto Lyskamm; intimi condottieri della spedizione, si lasciavano affascinare dallo spettacolo attorno, decidendo di far apparire violini, viole e violoncelli, tra poltrone e anfiteatri naturali.
Così, il “Quintetto” di Schubert si è fuso spesso al silenzio in alta quota, all’imponente e regale cospetto del Cimon della Pala (3184m) o della Fradusta (2939m), o dopo cene abbondanti al caldo dei rifugi, dove tutti sedevano attorno alla musica e gli scarponi fradici abbracciavano la stufa.
Ai Prati Col, le Pale ritornano ad essere una cartolina e si lasciano guardare da lontano: ci si diverte a tracciare la strada fatta con una grafite immaginaria sulla punta del dito indicante.
Qui il concerto pubblico finale, con un migliaio di persone a 1400m ad applaudire festanti “i Suoni delle Dolomiti” (http://isuonidelledolomiti.it).
Sono 19 anni che seguo i Suoni e prima dei concerti racconto un po’ del posto dove siamo, perché è importante capire anche la storia delle montagne.
Certo che potevamo anche parlarci prima, ti avrei raccontato altre cose.
Va be’, tanto in montagna si ritorna.”
- Malga Fosse di Sopra, la partenza
- Pascoli della Pala Monda
- Sulle nuvole
- No, non è un bianco e nero
- Concerto a 2900m di quota
- Rifugio Pradidali, sala prove panoramica