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Luglio 2013: Fatto di Sangue di Sebastià Alzamora (Marcos Y Marcos)

Creato il 27 giugno 2013 da Erika @erika_zini

L’11 luglio sarà in libreria per Marcos Y Marcos un libro molto particolare, che già dalla trama sembra interessante. Siamo a Barcellona nel 1936, è l’inizio della Guerra Civile, un sacerdote e un bambino vengono uccisi e ritrovati in circostanze strane. Dal canto suo  l’assassino pare avere la pretesa di essere un vampiro…

Voi che ne pensate? Ecco un pò di informazioni!

DICONO DEL LIBRO:

Una suorina giovane che ama tanto cantare, un vampiro che non teme la luce del giorno, un commissario buonissimo sotto la scorza.
Mentre la guerra impazza per le strade di Barcellona, altri delitti, molto più privati, si consumano.
Il commissario Muñoz indaga su un bimbo assassinato: con in tasca la trottola raccolta sul luogo del delitto, sa che sta cercando un mostro.
Lo troverà nel chiostro di un convento…

Gotico e romantico, poliziesco e comico: Fatto di sangue è un bellissimo romanzo sul coraggio.
Al di là di ogni genere.

UN ESTRATTO

Sto bene qui.
Mi piace il fresco della cappella in piena notte, quando tutti dormono e io posso starmene qui tutto solo a contemplare le immagini dei santi.
Mi piace l’odore dei panni puliti, quando li stendono sulla terrazzetta accanto al lavatoio: mi ci avvicino e respiro l’aria leggermente profumata di sapone e liscivia.
Mi piace sedermi in un angolo della legnaia e aspettare che si affaccino i topolini. Mi diverte dar loro la caccia.
Sto bene qui.
Quando la luna è alta nel cielo, mi piace anche camminare con circospezione per i corridoi delle celle, vegliando il sonno delle suore.
Mi piace quella bambina insonne chiusa in una stanzetta che tenta di comporre un brano di musica sacra. Gli sforzi vani sono sempre belli
.”

LA TRAMA

sebastia alzamora - Fatto-di-sangue
Un vampiro si aggira per Barcellona, accesa da bombardamenti e sparatorie; lui sta bene nei luoghi dove infuria la violenza, perché può andare a caccia con più comodità. Succhia il sangue dal collo di un bambino, di un sacerdote; uccide a morsi i maiali di un convento clandestino. È superba la quiete tra le mura altissime di questo convento di clausura, che nasconde ventisette monachelle e il vescovo di Barcellona dalla furia anticlericale che impazza là fuori. I gatti sono grassi e pigri, il cortile odora di erba bagnata, di bucato, di sapone fatto in casa. Suor Concezione ha tredici anni, è una tenera novizia; quando intona il Requiem di Fauré, scende una lacrima a tutta la comunità. Non è solo la forza del suo canto: lei si diverte a riscrivere la musica, ha sdoppiato l’invocazione del Pie Jesu in un canone a due voci che strappa il cuore. Ma quando il vescovo le chiede di comporre da zero uno Stabat mater, suor Concezione trema, non sa da che parte cominciare. E che ripugnanza le ispirano le mani del ve- scovo, simili a lunghe radici nodose, e il suo alito di vecchio, gli occhi spiritati. Il commissario Muñoz non vuole più dormire, nel sonno gli appare un cane nero che ha il volto di sua madre. La realtà è anche peggio: un bambino e un sacerdote sgozzati per la strada, maiali squartati a morsi in un convento, come se non bastassero i caduti di quella guerra fratricida; e intorno a sé vede solo servi o traditori. Il commissario Muñoz però un amico ce l’ha. Gli soffia il fumo in faccia, a volte è troppo disinvolto, ma lo mette davanti alla bellezza della vita, alla sua giustizia impenetrabile, alla sua energia mostruosa. Una verità assoluta che darà a Muñoz e all’ultimo fraticello duro e puro forze che non avevano, un’audacia imprevedibile, la grazia di giocarsi la vita nel chiostro del convento in un gesto estremo di libertà.

L’AUTORE

sebastia alzamora
Sebastià Alzamora è il più celebre scrittore maiorchino: ancora giovanissimo pubblica raccolte di poesia pluripremiate e quando si dedica alla narrazione la sua forza espressiva va tutta a vantaggio dell’intreccio, dei personaggi e della storia. La pelle e la principessa, pubblicato nel 2005, viene tradotto in sei lingue e vince il prestigioso premio Josep Pla. Miracolo a Maiorca, del 2011, è un romanzo gioioso che svela l’utilità nascosta dei sogni impossibili. Colto, timido e spiritoso, Alzamora unisce la visione larga e profonda dei classici alla ricerca dei narratori di oggi: scrive romanzi intensi, esplora i meccanismi maligni del potere e le aspirazioni umane più sublimi. In Fatto di sangue, ambientato a Barcellona nel 1936, non traccia una linea netta tra anarchici e fascisti; mentre da entrambe le parti sibilano serpenti e trionfano vanità, le rare persone oneste sono sole con i loro dubbi  e le loro paure. Ad Alzamora preme narrare la loro forza nascosta, e il momento splendido in cui alzano la testa. Fatto di sangue ha vinto il Premio Sant Jordi 2011.

Titolo: Fatto di sangue
Autore: Sebastià Alzamora
Editore: Marcos Y Marcos
Pagine: 304
Prezzo: € 17,00


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