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Lumumba

Creato il 25 settembre 2012 da Dragor

 

 

Voisins 3 (2)

 

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   Questa splendida maternità, catturata nel settembre 2010 a Bujumbura (Burundi) con uno di quegli scatti di cui Dragor possiede il segreto, è una nipote di Patrice Lumumba. Per la precisione, Aline è figlia di François, il figlio maggiore dell’eroe congolese. Ha lasciato il Congo… anzi, lo Zaire negli anni Ottanta, quando suo padre, presidente del Movimento Nazionale Congolese, ha contestato il regime di Mobutu (un’attività non molto salubre per la famiglia), e per una straordinaria combinazione si è stabilita nel quartiere di Ngagara, proprio di fianco alla casa dove abitava la famiglia di mia moglie quando era rifugiata in Burundi. Il resto è storia recente: abbattuta in Rwanda la dittatura clerico-fascista di Habyarimana, nel 1996 la famiglia di mia moglie ha lasciato il Burundi per tornare nel suo paese natale ma Aline è rimasta là, nel quartiere di Ngagara, e in seguito ha trasformato parte della sua casa in ristorante: una grande paillotte che copre la maggior parte del giardino, sotto la quale la sera si puo’ anche ballare dopo essersi riempiti di Primus a 1000 FB la bottiglia. A richiesta ti affitta anche una stanza per fare l’amore, basta che non ci resti troppo tempo perché funziona a rotazione, specialmente il weekend. Quanto alla cucina, mi ha servito 2 squisiti s’angala accomodati alla congolese con spezie ed erbe aromatiche, e ho capito ancora una volta perché a Bujumbura per mangiare bene si vada sempre a caccia della «Zaïroise ».

   Sono onorato di conoscere la nipote, perché il nonno è uno dei personaggi che ammiro di più. Patrice Lumumba è un eroe, uno dei più grandi che siano mai esistiti. Formatosi con i preti che a quell’epoca gestivano quasi completamente la scuola in Congo, ha capito subito che tiravano acqua al mulino del colonialismo, cosi’ ha voltato le spalle alla chiesa e si è messo a studiare la storia, quella vera. Ha scoperto che i confini tirati dagli europei in Africa erano arbitrari e dividevano i popoli impedendo loro di decidere il proprio destino. Lavorando per una società mineraria belga, scopre che gli europei si pappano tutte le risorse del Congo senza lasciare niente agli abitanti. Cosi’ nel 1955 crea l’APIC (Association du Personnel Indigène de la Colonie). Incontra Badouin, famoso re bigotto, e cerca di ottenere condizioni migliori per i congolesi. Fino al 1958 è abbastanza filobelga, ma in quell’anno va a Bruxelles per vedere l’Expo mondiale e si scandalizzaper il paternalismo con cui sono trattati i congolesi nel padiglione delle colonie. Cosi’ si stacca dal liberalismo e si si schiera con la sinistra, rivendicando l’indipendenza del Congo e la spartizione delle sue immense risorse fra gli abitanti. Quando il Congo conquista l’indipendenza, diventra Primo Ministro e ha due fissazioni: la scuola dev’essere laica e l’esercito dev’essere congolese. Fuori dai piedi i missionari e gli ufficiali belgi. La cosa non va giù ai preti, al Belgio e nemmeno alla CIA, che prima ordiscono la secessione del Katanga affidando questa ricca regione mineraria al loro complice Tshombé, poi arrestano Lumumba e lo portano a Elisabethville dovce sarà legato, torturato, insultato e fucilato. E non basta perché Mobutu, allora giovane ufficiale dell’esercito, scioglie il suo corpo nell’acido, forse per timore che parli anche da morto. Ma quando prende il potere, dichiara Lumumba eroe nazionale, più meno come ha fatto Bruto con Cesare. Da allora, malgrando l’indipendenza, il Congo è rimasto una colonia.   

Dragor


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